Inchiesta Ultras, i tifosi del Milan volevano Conte: "Se non arriva facciamo un casino"

Un altro punto su cui le tifoserie stavano mettendo le mani prima dello scoppio dell’inchiesta è la gestione dei bar e delle vendite di cibo e bevande

di redazione cronache

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Inchiesta ultras, spuntano anche le intimidazioni dei tifosi alle società sulla scelta degli allenatori

L’inchiesta che sta facendo tremare il mondo del calcio italiano, vede ogni giorno un tassello in più. Dalle carte della procura emergono nuovi risvolti sui rapporti che i tifosi avevano con le società e loro potere all’interno di Milan e Inter. In particolare dalle intercettazioni si nota come i Capo tifosi rossoneri hanno tentato di mettere alle strette i dirigenti per la scelta del nuovo allenatore.

De Zerbi? Si possono anche attaccare al cazzo”. Gli ultras avrebbero voluto Antonio Conte e sono entrati a Milanello facendo la voce grossa. “Vi facciamo un casino che non immaginate”. In questo caso, il Milan non ha ceduto ai ricatti. Antonio conte è andato a Napoli e i tifosi stavano meditando la vendetta. “Il calciomercato pure dobbiamo gestire “, si legge.

Un altro punto su cui le tifoserie stavano mettendo le mani prima dello scoppio dell’inchiesta è la gestione dei bar e delle vendite di cibo e bevande all’interno dello stadio. Un business che valeva circa 80.000 € a domenica. Questo unito alla gestione dei parcheggi a pagamento attorno al San Siro Avrebbe fatto arricchire i capi delle curve. Insomma, non solo tifo ma anche e soprattutto affari portati avanti con ricatti e violenze da strada. In questa direzione il derby non esisteva: tutti erano uniti con un solo obiettivo, i soldi.

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