Influenza australiana: può colpire il cervello. Cosa sappiamo della H3N2, primi casi in Italia
Si tratta di un sottotipo del virus A dell'influenza capace di eludere parte delle nostre difese immunitarie
Influenza australiana, quello che sappiamo e il vaccino dedicato
I primi malanni di stagione si portano dietro un allarme legato all'influenza australiana, ci sono casi registrati anche in Italia del virus denominato H3N2. Negli ultimi giorni sono stati isolati in diverse regioni italiane. Il suo nome deriva proprio dalla provenienza, appunto l'Australia, dove si è registrata la seconda stagione influenzale più pesante dell’ultimo decennio con oltre 15 milioni di persone contagiate. Il ceppo A-H3N2 - in base a quanto risulta a Il Corriere della Sera - è in genere più virulento e pesante negli effetti rispetto agli altri sottotipi ed è anche più immunoevasivo, capace cioè di eludere parte delle nostre difese immunitarie. Più è nuova la variante meno è efficace l’immunità ibrida acquisita negli anni, come succede per il Covid-19. I più colpiti saranno i più giovani che hanno avuto meno probabilità di contatto con il virus negli anni precedenti.
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Tra i virus del ceppo A, - prosegue Il Corriere - la sottospecie H3N2 è più frequentemente associata a una serie di manifestazioni neurologiche che colpiscono il sistema nervoso centrale: dalle più lievi vertigini fino a convulsioni, confusione mentale, encefaliti. I casi sono molto rari (possono colpire anche i giovani) tuttavia in una stagione ampia potranno essere statisticamente più numerosi. Ma il meccanismo del coinvolgimento neurologico non è ancora del tutto compreso. Si ipotizza che possa esserci l’invasione diretta del virus nel sistema nervoso centrale attraverso i bulbi olfattivi. Ma i vaccini disponibili coprono questo virus e sono raccomandati per over 60, donne in gravidanza e post partum, persone con malattie croniche, bambini dai 6 mesi ai sei anni e operatori sociosanitari.