Influenza, il picco è arrivato: oltre 6,5 milioni di italiani già colpiti. Rischi, prevenzione e strategie

Oltre ai sintomi tipici come febbre alta, tosse e dolori muscolari, l’influenza può portare a complicanze gravi, in particolare nei soggetti fragili. Ecco come affrontarla

di Redazione
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Influenza, boom di casi. Il picco sta colpendo soprattutto il Centro Nord 

L’influenza stagionale ha già colpito oltre 6,5 milioni di italiani, con un’incidenza particolarmente elevata tra bambini sotto i 5 anni (43,6 casi per 1.000 assistiti) e anziani sopra i 65 anni. Secondo i dati del Sistema di Sorveglianza Influnet, il picco influenzale sta colpendo soprattutto le regioni del Centro-Nord, con Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo, Puglia e Sardegna tra le più colpite.

Oltre ai sintomi tipici come febbre alta, tosse e dolori muscolari, l’influenza può portare a complicanze gravi, in particolare nei soggetti fragili. Bronchite, polmonite batterica, miocardite, encefalite e peggioramento di patologie croniche rappresentano i principali rischi per anziani, bambini, donne in gravidanza e pazienti con malattie preesistenti. Il tasso di ospedalizzazione per complicanze influenzali negli anziani supera i 200 ricoveri ogni 100.000 persone.

Questi dati sono stati al centro dell’evento scientifico "La nuova strategia terapeutica per contrastare le sequele dell’influenza", tenutosi oggi presso l’Auditorium di Damor Farmaceutici a Napoli. L’incontro, moderato dal Prof. Bruno Trimarco, emerito di cardiologia dell’Università Federico II di Napoli, ha visto la partecipazione di esperti del settore, tra cui Enzo Santagada, assessore alla salute del Comune di Napoli; Ugo Trama, responsabile delle politiche del farmaco della Regione Campania; Prof. Mauro Maniscalco, professore associato in malattie dell’apparato respiratorio all’Università Federico II di Napoli e direttore della pneumologia riabilitativa di ICS Maugeri IRCCS di Telese; Prof. Dario Leosco, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG); e Dott. Francesco Tursi, direttore della Riabilitazione specialistica cardiorespiratoria di Codogno. Gli esperti hanno ribadito che la vaccinazione annuale rappresenta la principale strategia di prevenzione, affiancata da misure come igiene delle mani, distanziamento nei luoghi affollati e un’alimentazione equilibrata.

"L’influenza rappresenta un’emergenza stagionale particolarmente critica per le categorie più fragili come anziani e pazienti oncologici”, ha dichiarato l’Assessore Enzo Santagada. “La gestione tempestiva dei sintomi è fondamentale per evitare complicazioni respiratorie nei soggetti più vulnerabili".
Un aspetto spesso trascurato dell’influenza è la gestione della stanchezza e dell’astenia, che possono protrarsi anche dopo la fase acuta della malattia. Il Prof. Dario Leosco ha posto l’attenzione sulla stanchezza post-influenzale, sottolineando che nei pazienti fragili può comportare una ulteriore, marcata riduzione della forza muscolare e della capacità funzionale, compromettendone il recupero.

Per prevenire questo sintomo, l’aggiunta ad una sana alimentazione di L-arginina e vitamina C liposomiale (bioarginina® C) possono supportare la ripresa: "La L-arginina è un aminoacido che supporta il sistema immunitario e favorisce la vasodilatazione, migliorando la risposta dell’organismo in situazioni di stress fisico", ha dichiarato il Dott. Francesco Tursi. "L’associazione con la vitamina C liposomiale può fornire un supporto aggiuntivo per il recupero dallo stato di astenia post-influenzale, soprattutto nei soggetti più vulnerabili".

Secondo il Prof. Maniscalco, che sta coordinando uno studio multicentrico su questa  combinazione per il miglioramento della qualità della vita nei pazienti con Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO), una patologia in cui l’influenza rappresenta un fattore di rischio significativo per le riacutizzazioni, “dati preliminari suggeriscono che l’integrazione con L-arginina in flaconcini orali da 3 grammi, associata a un grammo di vitamina C liposomiale, potrebbe favorire una risposta più efficace dell’organismo nei periodi di maggiore vulnerabilità".

I dati presentati oggi confermano che la prevenzione, il trattamento mirato e il supporto ai pazienti più vulnerabili sono fondamentali per affrontare il picco influenzale e ridurre il rischio di complicazioni. Gli esperti raccomandano di adottare misure preventive e strategie di supporto efficaci, sottolineando il ruolo della gestione della stanchezza post-influenzale nel migliorare la qualità della vita dei pazienti.

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