Kata, il generale Garofano: "L'incubo di un pedofilo. Il sequestro non regge"
Dopo nove giorni dalla scomparsa della bimba a Firenze la preoccupazione è altissima: "Più passa il tempo, meno probabilità ci sono di trovarla"
Kata, il generale Garofano: "Anche la pista del ricatto è venuta meno"
Non c'è traccia della piccola Kata, la bimba di 5 anni scomparsa il 10 giugno a Firenze e mai più ritrovata. Gli inquirenti stanno controllando ogni centimetro di quell'ex hotel in cui vivevano abusivamente diverse famiglie di latino americani. Se della bambina non ci sono segnali, nella struttura sono emersi due elementi che potrebbero aiutare a far luce su questo intricato giallo, è stata individuata una telecamera i cui filmati non sono stati ancora analizzati e anche una stanza segreta, ma per il momento nessun segno della bambina.
"Più passa il tempo, - dice il generale Garofano al Messaggero - meno probabilità ci sono di ritrovarla". La famiglia della bimba, sabato ha nominato come suo consulente difensivo l'ex comandante del Ris di Parma e genetista forense. Dal 1995 al 2009 si è occupato di molti casi giudiziari avvenuti nel nord Italia, dalla strage di Erba, al caso Cogne, fino al serial killer Bilancia.
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"Dopo lo sgombero dell'immobile, - prosegue il generale al Messaggero - non c'erano più interessi in gioco in questo senso. Quindi, perché i sequestratori non si sono fatti vivi e non hanno restituito Kata ai suoi genitori? L'ipotesi del ricatto a questo punto sembra venir meno. Ci sono altre motivazioni dietro il suo rapimento, slegate dalla gestione degli affitti dell'ex hotel Astor. Un pedofilo? Resta tutto quello che ruota attorno al sequestro dei bambini. La cosa che mi sembra chiara, però, è che si sia trattato di un'azione premeditata. Chi ha sequestrato Kata sapeva di poter contare sulla facilità con cui si entrava e usciva da quell'immobile, passando inosservati. Lo studio delle immagini porta via tempo. Per esempio, dalle riprese acquisite finora si vede sull'uscio dell'ingresso, vicino alla bambina, una persona che fa capolino, tentennante. Vanno identificate le persone e raccolte le dichiarazioni sia degli adulti che dei bambini. Solo dopo si possono individuare le piste".