Kata, il racket delle case occupate. Lo spaccio di cocaina e il rapimento

L'uomo col giubbotto e la famiglia che "sa tutto": le ultime indagini sulla bimba scomparsa a Firenze. Sempre più probabile l'ipotesi sequestro per estorsione

Di Redazione Cronache
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Kata, la famiglia conosce la verità. La piccola come arma di ricatto

Sono passati ormai cinque giorni e di Kata ancora non hanno notizie. Restano aperte molte piste sulla sparizione della bimba di 5 anni di origini peruviane avvenuta a Firenze. L’edizione fiorentina di Repubblica mette al centro la guerra tra clan. Ce ne sarebbero due peruviani e uno rumeno all'interno dell’hotel Astor. Altre ipotesi, come quella della pedofilia, per ora sono in secondo piano. La piccola sarebbe stata usata in questo contesto come arma di ricatto. O per costringere qualcuno a cedere il passo. Ma non si capisce perché a questo punto proprio Katalyna. E non, magari, il figlio di qualche rappresentante di uno dei clan. Si parla anche di una faida tra latinos per lo spaccio di cocaina. Il padre di Kataleya Mia Chicillo Alvarez ha visto in un video un uomo con un giubbotto "senza maniche". Che potrebbe essere il rapitore della figlia.

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Miguel Angel Ramon Chicillo Romero ha parlato durante il collegamento dall’ex hotel Astor con la trasmissione "Chi l’ha visto?". E ha fatto sapere che spiegherà ai carabinieri i motivi dei suoi sospetti. Intanto un testimone racconta che il giorno della scomparsa di Kata tre giovani peruviani si sono presentati nella struttura. Cercavano un ragazzo. E quando hanno visto che non c’era la bambina sarebbe scomparsa. Il tutto sarebbe accaduto proprio quel sabato pomeriggio. Nell’intervento precedente in tv Miguel Angel aveva detto di essere sicuro del rapimento. La famiglia sa chi ha preso la bambina e lo avrebbe detto alla polizia.

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