L'hacker con 46 password dei pm: "Gratteri, la sua era molto facile". Spiato anche Cantone, il pm che indaga sui dossieraggi
Il 24enne Carmelo Miano ha violato le caselle di posta di diversi giudici. Così controllava tutti gli atti di indagine a suo carico
Hacker Carmelo Miano
Miano spiava 46 giudici, tra cui Gratteri e Cantone: aveva le psw delle loro caselle email
Emergono nuovi dettagli sull'inchiesta che ha portato all'arresto di Carmelo Miano, l’hacker 24enne che è riuscito a entrare nelle procure di mezza Italia e dentro il ministero di Giustizia. Miano era in possesso anche delle password delle caselle email di ben 46 giudici, tra i quali spiccano il procuratore di Napoli Nicola Gratteri e quello di Perugia (che indaga sui dossieraggi) Raffaele Cantone. Che Miano avesse hackerato gli atti di indagine che lo riguardavano era noto. Quel che non si sapeva, e che Miano confessa alla Procura, riguarda invece Piscitelli, la pm Maria Sofia Cozza e il procuratore Gratteri: ammette di fatto l'accesso alle loro caselle email istituzionali. Per quanto riguarda Gratteri, - riporta Il Fatto Quotidiano - aggiunge che la password era piuttosto debole, ovvero il nome di una città capoluogo di provincia della Calabria, seguite dalla data di una ricorrenza. "Non ho trovato nulla di interessante", ha spiegato Miano, facendo riferimento al contenuto delle email, che spesso riguardavano circolari ministeriali o richieste di interviste.
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C’è però un altro passaggio interessante: il legale di Miano - prosegue Il Fatto - aveva chiesto di trasferire tutto alla Procura di Perugia, poiché l’hacker era entrato nelle email di diversi magistrati romani, e quindi la competenza spetterebbe ai magistrati umbri. Qui la risposta del gip è esplosiva: "Perugia non può indagare perché "nell'ampio perimetro delle violazioni del dominio postale @giustizia.it rientrano anche i magistrati di Perugia, ivi compreso il Procuratore”, ovvero il procuratore capo Raffaele Cantone. Tra i 46 magistrati indicati in totale, oltre a Cantone e Gratteri, si possono menzionare il procuratore capo di Firenze Filippo Spiezia, l'aggiunto Luca Turco e il sostituto Antonino Nastasi, il Procuratore capo di Prato Luca Tescaroli, quello di Torino Giovanni Bombardieri e il suo aggiunto Marco Gianoglio.