La reazione composta all’assassinio di Giulia, il padre “un gigante”
Deludenti i messaggi della politica
Spuntano ministri, che fanno fermare dei treni e altri che “ordinano” ai conduttori di talk radiofonici di non criticarli…
Alcuni osservatori, come Aldo Cazzullo, sul Corriere della Sera, hanno accostato le reazioni seguite al crudele assassinio di Giulia a quelle post-vicenda di Franca Viola, che nel 1965 fu violentata dal nipote di un boss mafioso.
L’ex ministro, Pigi Bersani, PD, ha definito “un gigante” Gino Cecchettin, il padre della giovane vittima.
Io credo che la civiltà, la compostezza, la ripulsa di toni aspri e vendicativi nei confronti dell’assassino e dei suoi familiari risaltino, in maggior misura, in una fase in cui dalla politica non vengono messaggi di alto livello. Ma il familismo prevale sui meriti. E spuntano ministri, che fanno fermare dei treni e altri che “ordinano” ai conduttori di talk radiofonici di non criticarli…
Esempi non all’altezza della società civile e soprattutto della civiltà, della sobrietà, che hanno caratterizzato l’addio alla sfortunata Giulia.