Lago di Garda, ondata di gastroenteriti. Oltre 300 casi, individuato un virus

Non è ancora certo come il virus sia entrato nella rete idrica, ma si pensa che l'infezione si sia diffusa tramite il consumo di acqua

Di Redazione Cronache
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Lago di Garda, ondata di gastroenteriti

A Torri del Benàco, un piccolo paese sulle sponde venete del Lago di Garda con una popolazione di circa 3.000 abitanti, è scoppiata un'emergenza sanitaria a causa di un'epidemia di gastroenterite acuta. Tra 200 e 300 persone sono state colpite, e in alcuni campioni di feci è stato rilevato il norovirus. Questo microrganismo si può trasmettere direttamente da persona a persona tramite contatti orofecali o aerosol, o indirettamente attraverso acqua e cibo contaminati.

L'epidemia è iniziata tra giovedì e venerdì, causando un afflusso di persone al pronto soccorso dell'ospedale di Peschiera del Garda e numerose chiamate al servizio di emergenza 118. In risposta, il sindaco di Torri, Stefano Nicotra, ha emesso un'ordinanza che proibisce l'uso dell'acqua potabile della rete idrica per scopi alimentari o potabili come misura precauzionale.

Non è ancora certo come il virus sia entrato nella rete idrica, ma la maggior parte dei casi documentati suggerisce che l'infezione si sia diffusa tramite il consumo di acqua. Data la situazione, è ragionevole sospettare che il virus si trovi nell'acqua potabile.

Il virus ha un periodo di incubazione che varia da 12 a 48 ore, con sintomi quali nausea, vomito, diarrea e crampi addominali, che possono durare da 12 a 60 ore. Sebbene di solito non causi complicazioni gravi, la disidratazione può essere un rischio serio, soprattutto per bambini, anziani e persone con condizioni di salute preesistenti.

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Il sistema fognario del Garda sta affrontando gravi difficoltà a causa dell'alto livello del lago e dei frequenti temporali, che le vecchie infrastrutture non riescono a gestire adeguatamente. Ciò ha portato al riversamento di acque reflue in aree pubbliche e nel lago, da cui molti comuni attingono l'acqua per i loro acquedotti, incluso Torri del Benàco che preleva acqua a 30 metri di profondità.

Per far fronte all'emergenza, sono intervenuti i tecnici di Arpav per prelevare campioni d'acqua da analizzare. I risultati degli esami, effettuati dal laboratorio Veritas di Venezia per conto dell'Azienda Gardesana Servizi, che gestisce le reti idriche di 20 comuni lacustri, sono attesi per domani a mezzogiorno.

Nel frattempo, come misura cautelare, il direttore di Ags, Carlo Voi, ha aumentato la quantità di cloro nella rete idrica per potenziare la disinfezione. Attualmente, non ci sono evidenze dirette della presenza del norovirus nell'acqua, e l'origine dell'infezione rimane incerta fino all'arrivo degli esiti degli esami.