Laila morta sul lavoro, nel suo cellulare le foto del macchinario guasto

Nel frattempo gli investigatori devono capire perché il sistema di sicurezza fosse attivabile solo manualmente e non in modo automatico

Cronache
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Laila El Harim è morta martedì mattina schiacciata dalla fustellatrice a cui lavorava nella Bombonette, l'azienda in cui era assunta. L’operaia, 40 anni, aveva segnalato più volte il malfunzionamento del macchinario, anche fotografandolo con il cellulare e utilizzando quelle immagini per descrivere il guasto ai tecnici e ai responsabili.

Il problema era un blocco del macchinario che si ripeteva frequentemente, e quelle immagini sono rimaste salvate nel suo telefono: il compagno, Manuele Altiero con cui si sarebbe dovuta sposare il mese prossimo. A rivelarlo è Repubblica, che ha raccolto la testimonianza dell'uomo: "Se ne lamentava spesso. Diceva che la fustellatrice si bloccava, che non andava. E spesso dovevano intervenire gli elettricisti". Adesso di quei guasti si occuperà anche la Procura di Modena, che ha già aperto un fascicolo per omicidio colposo nel quale è indagato il legale rappresentante legale della fabbrica.

I magistrati dovranno accertare se vi sia stata correlazione tra la morte dell'operaia e il malfunzionamento della fustellatrice, attraverso prove tecniche e anche l'esame del diario personale di Laila, in cui la ragazza prendeva nota anche dell'andamento delle sue giornate lavorative.

Gli investigatori adesso stanno cercando di capire perché il sistema di sicurezza fosse attivabile solo manualmente e non in modo automatico. Monica Rustichelli, avvocata della famiglia della vittima, ha dichiarato che in caso di necessità nominerà dei periti tecnici "per esaminare il macchinario".