Lampedusa, dieci pompieri morti di tumore: "Colpa di quel radar anti-Gheddafi"
Il racconto dei vigili del fuoco: "Troppi di noi si sono ammalati, ora ci dicano la verità". Il boom di casi tra il 1986 e il 1998 e il terribile sospetto
Lampedusa, 20 pompieri su 70 col cancro: "Diteci la verità"
L'isola di Lampedusa torna protagonista di un fatto di cronaca, ma questa volta i migranti non c'entrano niente, al centro di questa incredibile vicenda ci sono invece i vigili del fuoco. Nel periodo che va dal 1986 al 1998, c'è stata tra i pompieri in servizio - si legge sul Messaggero - un'incidenza fuori dal normale di morti a causa di un tumore. "Quando il radar girava e puntava in direzione della nostra caserma - racconta al Messaggero Antonio Di Malta che in quella caserma ci ha lavorato per anni - si spegneva il televisore e il telefono smetteva di funzionare. Eravamo giovani, non ci facevamo troppo caso. Poi i nostri colleghi hanno iniziato ad ammalarsi e alcuni sono addirittura morti". Il bilancio col passare degli anni si è fatto pesante: venti casi di tumore e malattie cardiache fra i 70 vigili del fuoco in servizio a Lampedusa.
"Si parta - prosegue Di Malta al Messaggero - dal 15 aprile 1986, quando il colonnello libico Gheddafi diede l'ordine di lanciare un attacco missilistico contro Lampedusa. Lo spettro della guerra fu concreto e l'Italia si misurava con la sua vulnerabilità. Il primo giorno del successivo mese di novembre la 134° squadriglia dell'Aeronautica militare italiana fu dotata del sistema radar AN-FPS-8. E ora sorge il sospetto che la scia di malattie dipenda dalle onde elettromagnetiche di quel radar. È certo solo un'ipotesi, puntellata però dai numeri delle malattie. «Non sono uno scienziato e neppure un medico, mi limito a constatare l'incidenza dei casi spiega Di Malta, che è il segretario del sindacato Uilpa vigili del fuoco. "Ora vogliamo la verità".