Lavitola: "Incastrai io Fini sulla casa a Montecarlo. Spiegai a Berlusconi..."

L'ex politico, imprenditore e affarista svela tutto: "Ero un bandito, ma adesso mi sono pentito"

Di Redazione Cronache
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Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini (foto Lapresse)
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Casa di Montecarlo, il retroscena sulle mosse per incastrare Fini di un ex berlusconiano

Sul caso della villa di Montecarlo che ha messo nei guai Gianfranco Fini, arriva una clamorosa rivelazione. A parlare è Valter Lavitola, ex politico, imprenditore e affarista. "Ho usato il mio potere - dice l'ex berlusconiano a Repubblica - con estrema spregiudicatezza. Dicevano di me che ero un bandito. Era vero". Il suo nome è rimbalzato di nuovo nel dibattito perché fu lui a trovare ai Caraibi i documenti che dimostrarono che la casa lasciata in eredità ad Alleanza nazionale era finita nelle mani di Giancarlo Tulliani. Lavitola scagiona Fini: "Sono certo - prosegue l'ex politico a Repubblica - che Fini seppe solo dopo dell'acquisto del cognato. Sul piano politico ha colpa, ma penalmente no". Lavitola svela i dettagli della riunione a Palazzo Grazioli per decidere cosa fare sul caso Montecarlo.

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"Berlusconi - continua Lavitola su Repubblica - disse a tutti i presenti: o troviamo delle prove certe, oppure dobbiamo fermare gli attacchi. Da lì Berlusconi e Fini che volevano entrambi essere leader cominciarono a guardare uno nel buco della serratura dell'altro. Si sapeva - prosegue Lavitola - che dietro all'acquisto della casa c'era una società costituita nel paradiso fiscale di Saint Lucia. Io a quel punto dico di avere una conoscenza importante: un agente dell'M16, il servizio segreto britannico. Riesco poi ad accedere a diverse mail sul caso in modo illecito. Poi riuscii a convincere il presidente di Saint Lucia a chiedere un'informativa sulla vicenda al ministero della Giustizia, dicendogli che Saint lucia con questo scandalo rischiava di andare in cima agli Stati canaglia e lui si mosse subito. Ora ne parlo perché mi pesa aver innescato una vicenda che può portare ad una condanna ingiusta". I pm hanno chiesto per Gianfranco Fini 8 anni di reclusione.