Era in malattia ma la sera suonava al piano bar: licenziato. I giudici: "Illegittimo". Risarcito e reintegrato
La motivazione dei magistrati: "L’attività canora poteva aiutare la guarigione", soffriva di ansia
Lavoratore reintegrato dai giudici, si metteva in malattia ma suonava al piano bar. Il caso
I giudici danno ragione a un lavoratore licenziato, si era messo in malattia ma andava a suonare al piano bar perché soffriva di uno stato di ansia. Si tratta di una vicenda giudiziaria destinata a fare giurisprudenza. I fatti risalgono all'aprile 2019, in quella circostanza - riporta Il Messaggero - il dipendente della Cotral a Roma aveva comunicato di trovarsi in stato di malattia ma, nel frattempo, "aveva svolto attività del tutto incompatibili con tale stato, non aveva rispettato le fasce di reperibilità per le visite fiscali e si era, altresì, dedicato ad altra attività lavorativa (come cantante/musicista di piano bar)". Mentre nelle giornate del 9 e 16 marzo 2019, per le quali aveva chiesto di usufruire dei permessi concessi dalla legge 104/1992, "si era dedicato in maniera prevalente ad attività personali prestando assistenza al padre solamente per un limitato periodo orario".
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Il dipendente aveva quindi impugnato il recesso davanti al Tribunale di Roma che gli aveva dato ragione, dichiarando illegittimo il provvedimento di licenziamento e condannando la società a reintegrarlo nel posto di lavoro e a pagargli un’indennità risarcitoria pari a 2.127 euro. Il 12 ottobre 2022 - prosegue Il Messaggero - la Corte d’appello aveva confermato la pronuncia di primo grado con una motivazione parzialmente differente: "Avendo riguardo alla patologia da cui era affetto il lavoratore (ansia), l’impegno in attività ricreative non configurava in sé un comportamento incompatibile con la dichiarata condizione depressiva, anzi poteva giovare alla guarigione". Sentenza confermata anche in Cassazione.