Liguria, così fan tutti: anche per Cozzani 27mila € girati sul conto personale

Nuove grane sul capo di gabinetto del governatore ligure. Oggi l'interrogatorio di Toti

Di Redazione Cronache
Cozzani e Toti
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Liguria, il sospetto dei pm sulla consulenza da 200mila € di Signorini all'imprenditore Vianello 

Giovanni Toti oggi sarà ascoltato dai pm, uno snodo cruciale nell'inchiesta che lo ha portato agli arresti con l'accusa di corruzione. Il presidente della Liguria dovrà fornire molte spiegazioni, non solo sui rapporti con l'imprenditore del porto di Genova Aldo Spinelli, ma anche su quei soldi transitati dal conto corrente del partito a quello personale, tre bonifici sospetti per un totale di 55mila € finiti nel mirino della Procura. Ma questa pratica del "giroconto" - in base a quanto risulta a La Repubblica - l'avrebbe adottata anche un suo stretto collaboratore, il suo capo di gabinetto Matteo Cozzani, anche lui agli arresti domiciliari. Il rampante ex sindaco di Portovenere, per gli inquirenti avrebbe fatto la stessa cosa contestata a Toti, sono spuntati più di 27mila € transitati da un conto all'altro e considerati "opachi".

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È tutto un altro discorso, invece, - in base a a quanto risulta a La Repubblica - il filone che riguarda la consulenza affidata dall’ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini all’imprenditore Mauro Vianello, il "compagno V" per via della sua vicinanza al centrosinistra. Nella sua nuova veste di ad della multiutility Iren, Signorini ha affidato a Vianello una consulenza da 200 mila euro. Ora l’incarico è stato sospeso da Iren (così come Signorini non ha più alcuna delega e non percepisce stipendio). Ma la Procura vuole capire se si tratta di una sorta di "ricompensa" o una restituzione per i favori di Vianello a Signorini finiti nell'inchiesta, dai banchetti di nozze agli Apple Watch.

Toti, il suo legale spiega la linea difensiva: "Non esclude le dimissioni"

Toti è pronto ad essere interrogato dai pm della Procura di Genova. Il suo legale svela la linea difensiva. "Il presidente - dice Stefano Savi a Il Corriere della Sera - valuta anche l'ipotesi di dimettersi. Fin dall’inizio ha detto che è una valutazione che sarà fatta, ma non in solitaria perché ha delle ripercussioni notevoli sul quadro istituzionale e deve essere assunta dopo aver consultato i suoi collaboratori e le forze politiche della sua maggioranza". Sul rapporto tra Toti e Spinelli, l'avvocato ammette: "Forse un po' al di là della consuetudine, per il carattere di Spinelli, ma non oltre un rapporto di lavoro tra un presidente che si occupa di fatti di interesse della regione ed un imprenditore".

Savi affronta anche il tema dei finanziamenti di Spinelli al Comitato del suo assistito: "Toti - prosegue il legale a Il Corriere - afferma di aver fatto ciò che ha fatto in altre centinaia di casi, di cui faremo un elenco, sia per chi ha contribuito ai suoi Comitati sia per chi non lo ha fatto, perché guardava all’interesse pubblico che era di agevolare gli investimenti in Liguria. Molti sono andati da lui, qualcuno mandato anche dall’opposizione, ma si è sempre comportato con tutti allo stesso modo e alla luce del sole". Sul risarcimento a Paita di Italia viva per la causa civile per diffamazione spiega: "Si trattava di una questione che rientrava totalmente nell’attività politica".

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