Lilly, il marito: "Non si è suicidata. Non sapeva se stare con me o l'amico"
Il marito della donna scomparsa a Trieste: "Lui mi definisce un mostro ma non ho fatto nulla"
Trieste, il marito di Lilly: "Non si è suicidata e non l'ho uccisa"
"Per me Liliana non si e' suicidata. Se cosi' fosse, vuol dire che non ho capito un malessere che lei aveva. Spero che sia ancora viva. Secondo me la polizia comunque chiudera' il cerchio a breve". Lo ha detto Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, la donna scomparsa dal 14 dicembre e il cui cadavere corrisponderebbe a quello trovato mercoledi' pomeriggio nel parco dell'ex ospedale psichiatrico, coperto da sacchi neri.
AGGIORNAMENTO: È Liliana Resinovich la donna trovata morta in due sacchi a Trieste
Visintin, durante un'intervista a casa sua, ha mostrato, cercando di ricordare dove la moglie li conservava, anche i sacchetti che di solito la coppia usava per l'immondizia: sacchetti di plastica forniti nel reparto frutta verdura dei supermercati. Il marito ha parlato anche dell'amico di Liliana, Claudio Sterpin: "Mi ha disturbato molto questo rapporto occulto, di cui non sapevano nemmeno le sue amiche ne' suo fratello. Forse lui l'ha plagiata".
Lilly, il marito: "Non sapeva più se stare con me o l'amico"
In unìintervista a Repubbica dice però che pensa anche lui che alla fine sia morta. "Penso di sì. All’inizio si pensava a un allontanamento volontario. Sa, sono frequenti tra gli adulti. Ma poi… Io non credo al suicido. Forse Lilly è andata in quel luogo a camminare, era in conflitto con se stessa. Voleva stare con me… voleva stare con lui… (Sterpin, ndr). Era in crisi". E a proposito dell'assassino dice sempre a Repubblica: "Io non ho sospetti. Se parlate con quell’uomo che è entrato nella nostra vita vi dirà che io sono un mostro. Non sapevo della sua esistenza: l’ho scoperta il 14 dicembre e nei giorni successivi guardando i messaggi nel telefono di mia moglie. Lui ha detto che lei andava a trovarlo ogni martedì. Quella mattina — era un martedì — lei ha lasciato i due cellulari a casa: è uscita senza telefoni e senza documenti". E sul luogo del ritrovamento spiega: "Lilly ed io ci andavamo sempre. Soprattutto durante il lockdwn: camminate, giri in bicicletta. Passavamo a vedere le rose che stanno a poche decine di metri dal punto dove hanno trovato il corpo. Le piacevano tanto. Ma il punto dove c’era il cadavere è nascosto, devi conoscerlo".