Loggia Ungheria, Amara manda in tilt le Procure. Vertice fiume Cantone-Greco
Milano e Perugia hanno dieci fascicoli aperti sull'ex avvocato Eni. Il suo legale ne ha chiesto la scarcerazione. "E' ancora ritenuto credibile dai pm"
Ungheria, Amara manda in tilt le Procure. Vertice fiume Cantone-Greco
Il caso Amara non smette di far discutere. Le rivelazioni sulla presunta loggia Ungheria continuano ad essere oggetto di indagini da parte dei magistrati. Per l'avvocato dell'ex consulente Eni: "Amara non ha mai smesso di collaborare con le Procure, che l’hanno sempre ritenuto credibile e valorizzato». Il legale Salvini Mondello ha depositato in Cassazione un ricorso per chiederne la scarcerazione. Intanto le Procure di Milano e Perugia hanno deciso di incrociare i dati. I capi dei rispettivi tribunali, Greco e Cantone - si legge sulla Stampa - si sono incontrati per far luce sulle dichiarazioni di Amara e incrociare gli indizi raccolti. Da una parte ci sono almeno sei fascicoli aperti a Milano per indagare sulle sue presunte calunnie e diffamazioni. Dall’altra l’inchiesta-madre sulla fantomatica loggia Ungheria, nata a Milano (dove ha fatto strage di magistrati a loro volta indagati) e finita per competenza a Perugia dieci mesi fa.
In mezzo - prosegue la Stampa - anche il fascicolo sul presunto complotto Eni aperto oramai più di quattro anni fa, in cui sono stati raccolti i verbali dello stesso Amara. Anni di indagini di almeno cinque Procure (e non tra le più sprovvedute), non sono riuscite a risolvere l’enigma della credibilità di Amara. L’incontro di ieri individua un metodo comune fondato su scambio di informazioni, coordinamento investigativo a 360 gradi, tentativo di tirare un filo per volta dalla matassa di dichiarazioni di Amara. Alcuni fascicoli vedono già Amara iscritto nel registro degli indagati.