Loggia Ungheria, caccia alla "manina". Procura Perugia, un dipendente indagato
Il procuratore Cantone su tutte le furie per la fuga di notizie sull'archiviazione del caso. "Fatto gravissimo, frutto di una strategia occulta"
Loggia Ungheria, Cantone punta il dito contro il "Fatto Quotidiano"
La decisione di archiviare il fascicolo sulla "Loggia Ungheria" doveva restare nelle segrete stanze della Procura di Perugia, ma una "manina" ha reso nota la notizia che è stata pubblicata dai giornali, facendo infuriare il procuratore Raffaele Cantone, che adesso - si legge sul Fatto Quotidiano - intende andare in fondo alla vicenda ed individuare il responsabile di questa "velina". Un dipendente della Procura di Perugia è indagato per la fuga di notizie sulla presunta Loggia Ungheria. Secondo quanto si apprende, nei suoi confronti sono scattate sia nella giornata di ieri sia questa mattina delle perquisizioni. Cantone ha dichiarato che s’è trattato di un "fatto gravissimo" e che "la Procura di Perugia è parte offesa". Poi ha aggiunto: "Non abbiamo mai avuto alcun interesse a che il contenuto della richiesta di archiviazione, oggetto di un ampio comunicato stampa considerato l’interesse pubblico della vicenda, venisse pubblicato dai mezzi d’informazione".
Dietro la fuga di notizie, vi sarebbe una "manina" e una "strategia occulta". Riferimento che, per quanto riguarda il Fatto, suona piuttosto singolare, visto - si difende il giornale diretto da Travaglio - che nell’ottobre 2019 si decise di non pubblicare i verbali della Loggia Ungheria e depositarli alla procura di Milano per non farsi strumento di "manine" e "strategie occulte". Ma tant’è: oggi si dà la caccia alle nostre fonti. Per aver pubblicato una richiesta d’archiviazione, atto con il quale le indagini vengono chiuse e che può essere consegnato agli indagati e alle persone offese se ne fanno richiesta.