"Ma lei le gambe le aveva aperte o piegate?". Grillo jr, bufera sulla legale

L'avvocata Cuccureddu: "Sono stata anche minacciata, ma le mie erano tutte domande legittime". L'interrogatorio di Silvia, tra mancati morsi al pene e posizioni

Di Redazione Cronache
Ciro Grillo
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Processo Grillo Jr, l'avvocata dei ragazzi chiede a Silvia ogni dettaglio. Tutte le domande imbarazzanti

Scoppia il caos al processo a carico di Ciro Grillo e i suoi tre amici accusati di stupro di gruppo. L'interrogatorio della difesa a carico di Silvia, la presunta vittima in questa vicenda che risale all'estate del 2019, è stato ricco di tensione a causa delle domande molto intime fatte dalla legale dei ragazzi accusati a Silvia. Antonella Cuccureddu ha voluto sapere molti dettagli. E i quesiti su quella notte rivolti a Silvia sono diventati oggetto di polemiche e insulti, soprattutto via social. Si è parlato - si legge su Il Corriere della Sera - di vittimizzazione della ragazza, si sono fatte sentire associazioni antiviolenza e femministe locali. Ma lei, l’avvocata Cuccureddu, tira dritto per la sua strada e non soltanto rivendica ciascuna delle domande sott’accusa (del tipo: "perché non ha urlato?", "Perché non si è divincolata?", "perché non ha morso il pene durante il rapporto orale?", "Ma come le teneva le gambe? Se erano piegate come hanno fatto a sfilarle gli slip?") ma replica seccata: "Non riuscirete a intimidirmi, io faccio soltanto il mio lavoro". Silvia aveva fatto mettere a verbale nell'interrogatorio precedente queste frasi: "Avevo il suo pene in bocca e non riuscivo a muovermi, non sapevo più che fare se usare i denti o tirarmi su con le braccia. Ma non riuscivo".

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Silvia alla fine dell'interrogatorio è apparsa molto provata. "Mi sento come scorticata. Ma se deve funzionare così va bene, resisto". Il suo legale spiega: "Ha ricostruito con grande sofferenza i fatti gravissimi oggetto di questo processo. E il calvario non è ancora finito". Ma Cuccureddu su questo non è affatto d'accordo. "La ragazza si è contraddetta più volte e ha detto una serie di "non ricordo". Per avere fatto domande che sono lo specifico oggetto del processo, sono stata accusata di avere fatto qualcosa di non opportuno, quando invece fare domande e ricostruire tutto, segmento per segmento, è l’unica cosa da fare. Per quelle domande in queste ore sto ricevendo continue minacce sui miei profili social. Il presidente e il pubblico ministero mi hanno pubblicamente manifestato solidarietà invitandomi a denunciare".

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