Cina, il mistero del manager padovano trovato morto in albergo
Responsabile acquisti della Arneg, azienda di refrigerazione
Manager padovano trovato morto in albergo in Cina
Gianluca Brioschi, 54 anni, responsabile acquisti della Arneg, azienda di refrigerazione, è stato trovato morto nella sua stanza d'albergo a Shandon, Cina. Due colleghi, con cui si trovava per una fiera di settore, lo hanno scoperto dopo che non era sceso per la colazione.
Nonostante i soccorsi, non è stato possibile rianimarlo. Brioschi, stimato manager, non mostrava segni di malessere durante una cena la sera precedente. Le cause della morte non sono state dichiarate, ma si ipotizzano cause naturali. Descritto come un uomo solare, Brioschi lascia una famiglia e una bimba al centro dei suoi pensieri.
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PADOVA: MAMMA RAGAZZO MORTO IN CINA, 'LEGGERE DI MANAGER MI FA RIVIVERE DOLORE'
"Leggere, questa mattina, la notizia della morte del manager padovano in Cina, mi ha fatto male, è stato come rivivere la storia di mio figlio. E' passato un anno e due mesi dalla morte di Marcello ma con la Cina la verità fatica non poco a venir fuori. Io non mi sono mai arresa e grazie a un avvocato italiano che vive in Cina, ne sto venendo a capo". A parlare all'Adnkronos è Angela Berni, mamma di Marcello Vinci, trovato morto tra il 5 e il 6 marzo dello scorso anno a Shangai.
La tragedia che ha sconvolto lei e la sua famiglia è un mistero ancora non risolto, proprio come misteriose sembrano essere le circostanze intorno alla morte di Gianluca Brioschi, il manager padovano trovato senza vita nella sua camera d'albergo mentre era in Cina per un viaggio di lavoro. "Mi auguro che questa ennesima morte porti a una maggiore apertura nelle indagini in casi simili e soprattutto a una trasparenza che permetta a chi subisce il lutto di avere verità e e giustizia. Una cosa, però, mi sento di dire ai familiari di Brioschi - conclude la mamma del 28enne di Fasano - Non accettino mai di far cremare il loro caro morto in Cina, gli diranno che è più conveniente, ma non permetterà loro di avere una risposta sulle cause. Io ho pagato 42mila euro per avere il feretro in Italia, tra l'altro ancora con i sigilli. Ma confido nel fatto di avere la mia giustizia". (di Silvia Mancinelli - Adnkronos)