Martina Rossi, dalla Cassazione il verdetto il 7 ottobre

L'udienza è stata rinviata al 7 ottobre. La prescrizione dell'ultimo reato a fine ottobre

Cronache
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Martina Rossi, dalla Cassazione domani 7 ottobre il verdetto sulla morte della studentessa genovese 23enne avvenuta dieci anni fa (il 3 agosto 2011) in Spagna

Si svolgera' davanti alla Quarta sezione penale della Cassazione l'udienza per la morte di Martina. Per la vicenda accaduta in un hotel di Palma di Maiorca, che dagli inquirenti spagnoli era stata archiviata come suicidio, sono stati condannati a 3 anni di reclusione per tentata violenza sessuale di gruppo due giovani toscani, aretini di Castiglion Fibocchi, Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni.

A fissare la data del 7 ottobre e' stata la Sezione feriale della stessa Suprema Corte che il 26 agosto ha accolto la richiesta della difesa di rinviare la trattazione del processo al termine del periodo feriale, affinche' fosse affrontato dai giudici della Quarta sezione penale che sono competenti per i reati di violenza sessuale.

Il rinvio era stato possibile in quanto in base ai calcoli fatti dagli 'ermellini' - diversi da quelli della difesa che ha sostenuto che tutto si fosse prescritto dal 20 agosto - e' risultato che la prescrizione, pur vicina, non scatterebbe che dopo meta' ottobre, intorno al 16. Quindi c'e' il tempo per svolgere il processo davanti al giudice prestabilito dalle norme di organizzazione del Palazzaccio senza prestare fianco a critiche. Gia' prescritte invece nei precedenti gradi di giudizio, le accuse di morte in conseguenza di altro reato e omissione di soccorso. Martina, agli atti dell'inchiesta, rimase in vita almeno 40 minuti senza ricevere aiuto da Vanneschi e Albertoni, dopo essere precipitata dal balcone della loro camera.

La vicenda giudiziaria

Martina era nella camera dei due aretini perche', di ritorno dalla serata in discoteca, le amiche con le quali condivideva l'alloggio nell' hotel Santa Ana avevano invitato gli amici di Vanneschi e Albertoni. In primo grado davanti al tribunale di Arezzo il 14 dicembre 2018, Vanneschi e l'amico Albertoni vennero condannati a 6 anni di reclusione per tentato stupro e morte in conseguenza di altro reato. Il 9 giugno 2020 la Corte d'appello di Firenze aveva poi assolto i due aretini "perché il fatto non sussiste".

La Cassazione però il 21 gennaio scorso ha annullato la sentenza di assoluzione disponendo un nuovo processo per i due imputati. Poi l'appello bis a Firenze lo scorso 28 aprile, conclusosi con la condanna a 3 anni per i due imputati ( per tentata violenza sessuale di gruppo), essendosi prescritto l'altro reato. Per i giudici della Corte d'appello di Firenze, come si legge nelle motivazioni del processo bis, appare "provato al di là di ogni ragionevole dubbio che Martina Rossi, la mattina del 3 agosto 2011, precipitò dal terrazzo della camera 609 dell'albergo dove alloggiava, nel tentativo di sottrarsi a una aggressione sessuale perpetrata a suo danno dagli imputati".

Sulla condanna a 3 anni con l'udienza del prossimo 7 ottobre potrebbe finalmente arrivare la decisione definitiva sulla lunga e tragica vicenda. Per fare luce sulla morte della loro figlia si sono a lungo battuti i genitori Franca Murialdo e Bruno Rossi. Sulla loro unica figlia che studiava architettura a Milano, padre e madre, assime anche agli amici di Martina,  non hanno mai creduto all'ipotesi di suicidio.

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