Medici cubani in Calabria, la rivolta dei precari: a loro 3 anni di contratto
L'accordo con l'Avana prevede un trattamento economico a testa da 3500 € al mese più appartamento, pc e telefono. Ai giovani infermieri italiani solo 3 mesi
Medici cubani in Calabria, esplode il caso: accordi lunghi e stabili
Scoppia il caso dei medici cubani assunti dalla Calabria. Esplode la protesta dei precari, costretti ad andare a lavorare in altre regioni e che adesso invece si vedono scavalcati dai caraibici. Sono - si legge sul Corriere della Sera - soprattutto giovani medici e infermieri che sono dovuti andare altrove per poter lavorare a criticare la decisione del governatore Roberto Occhiuto. Alessia Piperno, chirurga che ha scelto di tornare a Vibo Valentia dopo aver lavorato in Lombardia, ha affidato il suo sfogo a un lungo post su Facebook. E si è definita "offesa" dalle dichiarazioni di Occhiuto, che ha definito i medici cubani fiori all’occhiello dei paesi caraibici. L’accordo tra il presidente della Regione e la società dell’Avana prevede per i 497 medici cubani — assunti con contratti fino a 36 mesi — un trattamento economico di 3.500 euro al mese, più 1.500 euro di bonus.
E per accordo - prosegue il Corriere - anche il soggiorno in un appartamento con climatizzatore, computer e telefono. "I contratti proposti a loro hanno una validità di tre anni, a noi di soli tre mesi", continua Piperno che definisce "strana" l’impossibile ricerca di personale da assumere: "Io abito a Vibo Valentia e le uniche proposte che ho ricevuto sono a tempo determinato ed in libera professione. Noi probabilmente siamo troppo incapaci per meritare la stabilizzazione. Chi mi ha valorizzata e ci tiene ad avermi nel suo staff medico è la tanto criticata sanità privata". Occhiuto precisa: "Siamo in emergenza e siccome per definire un concorso pubblico ci vogliono almeno sei mesi, non potevo permettermi di lasciare i calabresi senza sanità".