Delitto di Perugia, ho sognato Nero Wolfe. Sollecito e Knox...

Sollecito e Knox a Perugia

Di Paolo Diodati
Lapresse
Cronache

Incredibile accoglienza per i due VIP

  

Non so i tg regionali, nazionali italiani e addirittura di altre nazioni, che risalto abbiano dato all'arrivo in aereo a PG dei due VIP internazionali Sollecito e Knox. Il piccolo aeroporto perugino sembrava inadeguato per un evento così rilevante.                         

Giornalisti ansiosi di usare cineprese, flash, microfoni e registratori, si spingevano l'un l'altro per piazzarsi sullo spazio dove prevedevano venissero posati i piedi delle due celebrità. Sembrava attendessero Biden e Putin che avevano annunciato d'aver scelto Perugia per porre fine alla guerra e porre le condizioni per un duraturo assetto di Pace. Insomma, Perugia, ... la nuova Yalta.

Tale incredibile accoglienza per i due VIP, a dimostrazione che, a 15 anni dal loro coinvolgimento nell'orripilante delitto di Perugia, il loro caso continua ad avere il più grande richiamo mediatico. Un interesse quasi morboso, facilmente comprensibile e spiegabile.               

Per avere un'idea dell'interesse dei media anche extra perugini, per il delitto di Perugia, basta consultare la rete, digitando qualche parola inerente ai nomi e ai fatti. 

Perché tanto interesse che, prevedibilmente, durerà fino a quando i due VIP, saranno in vita? Ecco, in breve, i motivi:

l'opinione pubblica, specialmente a Perugia, è in grandissima maggioranza convinta della colpevolezza dei due VIP;

questi due, erano fidanzatini così innamorati e affiatati, da non riuscire a smettere di sbaciucchiarsi davanti a tutti, la mattina del 2 novembre, col cadavere della loro "amica", a pochi metri da loro, in un lago di sangue, scoperto, a loro dire, solo alcune ore prima. Ma questo irresistibile amore, dopo sette giorni di risposte identiche date agli inquirenti, si trasformò in guerra. Il fidanzamento rotto e per sempre, con la clamorosa spiegazione del fidanzato che cambiava racconto dei fatti, spiegando, parole testuali "(Amanda) mi ha fatto dire un sacco di cazzate!"

Libri, continue interviste dei due VIP, non possono risultare convincenti, come non convincente è la possibilità che Rudy, il terzo "amico" dell'uccisa, possa aver agito da solo. Anche lui ha scritto un libro, con un giornalista perugino in cui dichiara di non aver ucciso Meredith. Credendo a tuti e tre, cioè alla loro innocenza, non resterebbe che una soluzione: Meredith si è suicidata... riuscendo a tagliarsi la gola da sola.

Iniziative come quest'ultima, di recarsi a Perugia per andare a Gubbio, come da programma pre delitto, ha peggiorato la loro immagine di narcisi in cerca ancora di pubblicità: potevano romanticamente mantener fede a quel proposito, senza ricorrere, tanto per cambiare, alla fanfara della pubblicità. Anche la piccolissima minoranza innocentista, ne è rimasta disgustata;

"Meredith, una verità ancora da cercare", così a TEF (Tele Emittente Fornari, rete locale perugina) si è espresso pochi giorni fa, il dr Giuliano Mignini, pubblico ministero nei processi, che ha avuto l'ottima idea di pubblicare (uscirà a giorni), presso l'Editore Morlacchi, un libro d'importanza storica; contiene gli atti processuali, per far giudicare, ai non prevenuti, il proprio operato e per far concludere, con le sentenze in contrasto tra loro, appunto, che la verità è ancora da cercare.

Segnalo qui un'iniziativa di alcuni diventati esperti del giallo e che potremmo definire giudici popolari (autonominatisi). 

Inizialmente, nel 2012, si trattava di un pensiero poetico "Chi ha cantato la gioia?", molto lodato da Mogol, rivolto alla vittima più che trascurata dai media.                         

Sin dall'inizio i media furono attratti, in particolare, dal personaggio Knox, bellissima ragazza, immagine acqua e sapone e dalle piccanti affermazioni scritte di suo pugno nel diario. Tipo: la scoperta della gradevolezza del sesso occasionale, grazie allo spacciatore di droga Federico, conosciuto in treno venendo a Perugia da Firenze. Per presentarsi le diede una sua foto in costume adamitico, così esplicita e gradita, che la sera stessa, conclusero in albergo a Perugia. Grazie alla loro frequentazione successiva, fu individuata una rete di spacciatori. Federico finì poi in prigione. 

Parte del libretto dedicato alla memoria di Meredith, doveva essere musicato dal Maestro Carlo Pedini, una notissima autorità in campo nazionale.

L'ingegner Armando Fronduti, assessore al Comune di Perugia dal 2004 al 2014 aveva preso a cuore la proposta del M° Pedini ed era favorevolissimo alla rappresentazione teatrale presso il teatro Morlacchi di Perugia. 

Non se ne fece nulla: nel suo studio di via Sicilia, l'assessore Fronduti, confessò che, dopo averne più volte parlato con la maggioranza, il Comune non aveva fondi e che, soprattutto, c'era la risposta negativa all'idea dello spettacolo in quanto, testuali parole: "Non si doveva parlare del delitto perché avrebbe danneggiato l'immagine di Perugia." E Fronduti, di suo "Non capiscono che questo omaggio alla memoria, sarebbe un modo per contribuire a migliorare l'immagine dei perugini."

Purtroppo l'ottimo Ing. Armando Fronduti è morto esattamente un anno fa (24 nov 2021) 

A distanza di 10 anni e tenendo conto della conclusione dei processi (contraddittoria e assurda: con un solo colpevole), è stato ripreso il vecchio scritto che compare come prima parte. Così ampliato, diventa 

                                        Ho sognato Nero Wolfe

Nel sogno, il famoso detective, invitato da una prestigiosa Università a tenere una lectio magistralis, spiega come avrebbe dovuto svolgersi il processo per il delitto di Perugia e come, in futuro, si svolgeranno processi simili, grazie all'intelligenza artificiale. 

Presenta infine una soluzione del giallo con finale a sorpresa: perché tutti e tre colpevoli (Knox, Sollecito, Guede) e tutti e tre dichiarano di non aver ucciso Meredith.

Poiché il M° Carlo Pedini è impossibilitato a curare l'aspetto musicale (super lavoro soprattutto e l'inevitabile stanchezza), è stato sostituito da diversi musicisti, alcuni dei quali potrebbero dare un contributo esterno all'iniziativa "Ho sognato Nero Wolfe", come i maestri Riccardo Panfìli e Gian Luca Saveri, docenti al Conservatorio Morlacchi e vincitori di vari premi nazionali e internazionali. 

È invece al lavoro Stefano Tofi, compositore e arrangiatore, colonna portante di un gruppo ormai storico nel panorama musicale umbro: L'estate di San Martino.

Bel nome, evocatore di un intervallo di tepore, nell'ormai freddo autunnale. Bella data, vicinissima a quella del Delitto di Perugia.

Che questo pensiero, rivolto alla quasi dimenticata vittima d'un truculento, incredibile massacro, possa essere un'Estate di San Martino annuale, almeno a Perugia, nel freddo dell'indifferenza di chi insegue i diventati VIP, desiderosi di restare tali, per il loro coerente passato.

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