Messina Denaro, 30 anni tra Albania e Montenegro. "In Sicilia solo per morire"
Attraverso i documenti trovati nei covi del boss sono stati ricostruiti i suoi movimenti. Spesso anche in Tunisia e Spagna e spunta la passione per i casinò
Messina Denaro, la ricostruzione dei Ros: "In Sicilia solo da 2 anni"
Matteo Messina Denaro è tornato in Sicilia solo negli ultimi due anni e lo avrebbe fatto solo perché "aveva deciso di morire". Questa è la ricostruzione fatta dagli inquirenti dopo anni di indagini sul capo della mafia e integrate adesso dai documenti rinvenuti nei vari covi tra Castelvetrano e Campobello di Mazara nel Trapanese. Ieri come oggi - si legge sul Messaggero - la Calabria ritorna nella latitanza di Matteo Messina Denaro. Il capomafia arrestato il 16 gennaio scorso, a Palermo, viaggiava parecchio, in Italia e all'estero, per affari e per divertimento. Attraverso la documentazione trovata nel covo a Campobello di Mazara si sta ricostruendo la vita del capomafia trapanese. Nella casa covo di vicolo San Vito, c'è la contabilità del boss che va aggiornata, di continuo e al rialzo: spendeva fino a 15 mila euro al mese.
I carabinieri del Ros - prosegue il Messaggero - stanno ricostruendo le tracce della presenza in Calabria del latitante che si sarebbe spostato anche all'estero. Spagna, Tunisia, Albania e Montenegro sono state le sue tappe per ragioni diverse. Particolare è il caso del Montenegro. Non ci sono affari e misteri, ma la passione per il gioco dietro i viaggi di Messina Denaro che avrebbe puntato le sue fiches nei casinò montenegrini. Con quale delle tante identità usate? Non con quella del geometra Andrea Bonafede, nei cui panni si è calato per farsi curare e operare a Mazara del Vallo e a Palermo. Messina Denaro ad un certo punto è tornato a casa per non affrontare da solo la grave malattia.