Messina Denaro, caccia ai complici. Perquisizioni negli ospedali di Palermo
Nel mirino finiscono anche alcuni medici, avrebbero coperto il boss della mafia durante la sua latitanza
Messina Denaro, nel mirino i complici insospettabili. Si cerca negli ospedali
Matteo Messina Denaro è morto il 25 settembre 2023, ma il boss della mafia si è portato nella tomba anche tutti i segreti legati a Cosa Nostra. U Siccu era malato di tumore e quindi aveva la necessità di curarsi, per questo adesso le indagini della Dda di Palermo si stanno concentrando sugli ospedali del capoluogo siciliano. Sono in corso diverse perquisizioni nei centri frequentati prima della cattura dal boss. In particolare - in base a quanto risulta a Il Fatto Quotidiano - si cerca di indagare su Villa Sofia e Civico di Palermo e sulle coperture di cui ha goduto Messina Denaro mentre si nascondeva. Al centro delle indagini la rete di connivenze che ha aiutato il capomafia anche in ambienti sanitari.
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Un medico, Alfonso Tumbarello, - prosegue Il Fatto - è già sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa e falso in atti pubblici per avere redatto numerosi certificati per consentire all’allora boss latitante di potersi curare sotto il falso nome di "Andrea Bonafede". Nel mirino dei magistrati ci sarebbero alcuni medici, fra cui un oculista. Gli inquirenti stanno cercando dei riscontri sullo specialista che in passato avrebbe avuto in cura il boss mafioso, quando era latitante. Gli uomini della Sezione investigativa del Servizio centrale operativo hanno già perquisito lo studio del medico e oggi si sono recati nei due ospedali per acquisire dei documenti.