Migranti, sbarchi selettivi. Capitano Humanity 1 come Rackete: "Non mi muovo"

Scontro Ong-Viminale. Fatti scendere donne, bambini e persone gravemente malate, tutti gli altri costretti a restare sulle navi. Al porto di Catania è il caos

Cronache

Migranti, scontro Ong-Viminale, in 250 costretti a rimanere a bordo

La questione migranti resta un fronte caldissimo per il governo, scontro aperto tra Ong e ministero dell'Interno al termine di una giornata ad altissima tensione. Dalla nave Humanity 1, - fa sapere il Viminale - sono stati fatti scendere al porto di Catania “tutti i migranti che versavano in condizioni emergenziali (nuclei familiari, donne e minori) e in precarie condizioni sanitarie accertate dall’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera - Usmaf”. Sono scesi complessivamente 144 migranti, di cui 102 minori (100 non accompagnati). L’unico nucleo familiare è composto da due minori e uno zio. Tutti i migranti scesi dalla nave, dopo le operazioni di prima assistenza e identificazione sono stati trasferiti nei centri di accoglienza. I 35 migranti rimasti a bordo della nave hanno ricevuto pasti caldi. Discorso analogo per l'altra nave arrivata al porto di Catania: la Geo Barents.

Sono 357 i migranti sbarcati, mentre in 215 non hanno ricevuto il permesso e sono rimasti a bordo. Joachim Ebeling, capitano della Humanity 1, ha deciso di non risalire sulla nave. "Ci sono due tipi di marinai - spiega Ebeling al Corriere della Sera -: quelli che hanno paura del mare, e quelli che hanno il terrore del porto. Io appartengo alla seconda categoria, ma per questa volta farò un’eccezione. E da questo molo non mi muoverò. Non posso che fare così, altrimenti violerei così tante norme del diritto internazionale che allora sì sarei colpevole. Resto qui immobile. Quando ho dovuto spiegare ai 35 rimasti a bordo che per loro non c’era via libera. Non riuscivo a trovare le parole".

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