Milano, morta la gattina "Grigina" massacrata la notte di Capodanno
L'associazione "Task Force Animalista" denuncia la gravità dell'accaduto, puntando il dito sulla gestione delle colonie feline del comune di Milano
Milano, morta "Grigina": la gatta presa a calci la notte di capodanno
Questa volta la cattiveria umana ha colpito la notte di Capodanno la povera Grigina, una gattina simil certosina della colonia in prossimità del Parco Lambro di Via Rizzoli a Milano, gestita da Mariella, una giovane tutor straordinaria che dedica la sua vita alla cura dei gatti della colonia Rizzoli e di altre due colonie.
Sono una ventina i gatti ai quali porta tutti i giorni cibo e amore, li fa visitare e curare, il più delle volte a sue spese e giustamente si dispera, se qualcuno fa a loro del male. Grigina è stata massacrata di calci da qualcuno non ancora identificato, tanto da lederle tutti gli organi interni.
Alle quattro del mattino del primo di gennaio, trovata stremata da due passanti, si trascinava in mezzo alla strada, per questo si è pensato inizialmente che fosse stata investita, ma proprio lei, che in mezzo alla strada non ci andava mai e mai si allontanava dalla colonia, sembrava davvero assurdo fosse andata da sola incontro alla morte. Accompagnata tempestivamente al pronto soccorso notturno della Clinica San Gottardo di Milano dove è stata inizialmente ricoverata, già da una prima diagnosi era stato ipotizzato un evento ben diverso dall’investimento e durante il ricovero, per la gravità delle lesioni, consigliata l’eutanasia per la sofferenza della gattina.
La vicenda
Cercando disperatamente una cura possibile, lunedì 8 gennaio, Carolina Sala, presidente della "Task Force Animalista", accompagnava la tutor con Grigina alla rinomata Clinica Tibaldi al civico 2 di Via Pezzotti a Milano. I medici della clinica, dopo numerosi esami, hanno purtroppo dovuto sopprimerla, dichiarando che le lesioni riportate agli organi interni della gattina fossero immensi e dovuti a calci inflitti con estrema violenza da un essere umano, in quanto un investimento fosse da escludere per la tipologia delle lesioni.
Mary Vasco, così si fa chiamare la tutor, disperata e incredula, sdraiata sul corpicino di Grigina, si scusava per non averla protetta abbastanza, tutela peraltro impossibile senza l’aiuto di un sistema di sicurezza adeguato che manca totalmente in una colonia come quella di Rizzoli più volte presa di mira e bruciata, ma ricostruita da Mary e da quei pochi aiuti arrivati da semplici cittadini. Sempre in Via Rizzoli, una povera nutria massacrata a sprangate, una via maledetta e maledetti alcuni esseri umani. Il comune di Milano e gli organi di polizia, a conoscenza dei precedenti incendi colposi della colonia, invece di tutelare maggiormente la zona, permettono accampamenti rom nelle vicinanze, degrado totale della zona e persistono nel non donare cibo dignitoso e aiuti di ogni genere, compresi gli oneri delle spese veterinarie che gravitano su Mary e su tutti quei volontari che a Milano e nell’hinterland milanese denunciano regolarmente alle associazioni animaliste la mancata tutela istituzionale, occupandosi personalmente dei gatti che per legge appartengono al “Sindaco” il quale dovrebbe almeno interessarsi del loro benessere.
Quelli che le stesse istituzioni chiamano in tono dispregiativo “gattari” o al più delle volte al femminile “gattare”, sono invece angeli che dedicano la loro esistenza a sfamare, curare e mantenere i “gatti di Milano”, che appartengono appunto al comune di Milano e da esso dovrebbero essere tutelate per legge.
L’ Ats dovrebbe inoltre provvedere prontamente e gratuitamente a controlli settimanali, sterilizzazioni e vaccinazioni, anche e soprattutto per contrastare filv/felv/fip, malattie che spesso si propagano malauguratamente nelle colonie feline e che in ogni caso vanno forniti ai volontari i farmaci per le cure e la gestione di tali eventuali patologie. Grigina è stata cremata come ultimo atto d’amore e ora riposa in pace a casa di Mary, in attesa che leggi severe vengano fatte e applicate per chi maltratta e ammazza animali, venga riformato il nostro codice civile che ancora nel Libro 1 sulla Proprietà classifica gli animali “res”, “cose”, “beni mobili”, lontano dal Trattato Europeo di Lisbona che parla invece di “esseri senzienti e viventi” quali sono. In attesa che vengano rispettate le poche leggi a tutela animale vigenti e la stessa Costituzione che nell’art. 9 tutela la biodiversità.
In una città in continua crescita urbanistica come Milano, dove le colonie feline vengono spesso letteralmente “spazzate via” da cantieri, il traffico è in crescita esponenziale e i pericoli per esseri indifesi sono ovunque e ovunque la delinquenza, il comune dovrebbe costruire oasi feline realmente protette, recintate con spazi consoni al benessere animale, permettendo così ai gatti milanesi in difficoltà di essere spostati e tutelati, dando cure veterinarie quotidiane e straordinarie, cibo e farmaci per ogni evenienza.
Questa è la richiesta dell’associazione "Task Force Animalista", che si fa porta voce di tutti i volontari animalisti milanesi e degli animali, chiedendo semplicemente che le istituzioni si prendano le loro responsabilità e che si diano da fare per migliorare le cose, dando dignità alle colonie feline e a chi se ne occupa.