Miur, lady Istruzione: colf e autista pagati. Non solo mazzette per Boda

Chiuse le indagini, la procura si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per corruzione per 15 persone

Cronache
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Miur, Boda: 50mila euro in denaro e altri benefit. Le carte dell'inchiesta

Il caso giudiziario che ha travolto l'ex potente capo del dipartimento per le risorse umane del ministero dell'Istruzione, Giovanna Boda, è giunto ad un punto di svolta. Chiuse le indagini, la procura si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per corruzione. I pm - si legge su Repubblica - si preparano a chiedere il processo per 15 persone e 4 società. Accanto ai due protagonisti indiscussi della vicenda, la manager pubblica e l’imprenditore e psicoterapeuta Federico Bianchi di Castelbianco, ruotano i loro aiutanti. Persone che lavorano al ministero e alcuni dipendenti delle aziende di Bianchi di Castelbianco nelle vesti di complici. Lo schema era semplice. Da un lato Boda, secondo il sostituto procuratore, favoriva in tutti i modi l’imprenditore nell’assegnazione degli appalti, principalmente corsi nelle scuole.

Dall’altro l’imprenditore, stando alle carte dell'inchiesta,  ripagava il capo dipartimento ricoprendola d’oro. Il noleggio della Mercedes, - prosegue Repubblica - il pagamento di un autista, la fornitura dei biscotti, il saldo per il canone di locazione di un appartamento alle spalle del parco di Villa Borghese, lo stipendio alla collaboratrice domestica, le assunzioni di favore. Nell’inchiesta in cui è accusata di corruzione Giovanna Boda, ormai ex potentissimo capo dipartimento per le risorse umane del ministero dell’Istruzione, le tangenti erano declinate in ogni modo. Non mancavano, ovviamente, le più tradizionali mazzette. Ovvero i soldi bonificati sul conto corrente, 50mila euro per gli inquirenti. Boda, infatti, avrebbe ricevuto carte prepagate, corsi di musica e di sci, visite per la chirurgia plastica, l’affitto di un appartamento per i suoi genitori, una vacanza in baita in Piemonte, un soggiorno in hotel, bollette del gas e la promessa di assumere una ventina di persone.