Monsignor Paglia fan dell'aborto, insorgono i fedeli: "Deve dimettersi"

Le parole choc dell'arcivescovo sulla 194 hanno sconvolto l'intera comunità cristiana. Ora, i fedeli invocano le dimissioni del promotore cristiano della vita

Di Giuseppe Vatinno
Monsignore Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia della Vita
Cronache
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Monsignor Paglia, il presidente della Pontificia Accademia della Vita è pro-aborto, chieste le dimissioni

Lo scandalo è scoppiato qualche giorno fa, dopo che l’arcivescovo “Monsignor” Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, è andato a pontificare (è il caso di dirlo) su Agorà (Rai Tre) e ad una domanda su quale idea avesse dell’aborto, prendendo spunto dai dibattiti dei partiti in vista delle elezioni, ha risposto: “Io penso che la legge 194 sia ormai un pilastro della nostra vita sociale, a mio avviso prevedrei un’accentuazione di quella parte che non viene attuata cioè il diritto alla maternità…”.

Gelo in studio. Gelo in etere. Gelo tra i cattolici e forse gelo in Cielo. La conduttrice è imbarazzata e non crede alle proprie orecchie e gli chiede conferma. E lui la dà., tranquillo e risoluto. Ha detto proprio così. Per carità, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma Monsignor Paglia non è uno qualunque, è il Presidente della Pontificia Accademia della Vita cioè quello che, insieme al Papa, fa dottrina.

La notizia è stata sostanzialmente oscurata dalla grande stampa, tranne Andrea Cionci che l’ha ripresa e sviluppata in un bell’articolo su Libero. Non è andata così invece sui siti cattolici più tradizionalisti che si sono scatenati, ad esempio La nuova bussola quotidiana che con Tommaso Scandroglio ha risposto per le rime ed ha chiesto le dimissioni di Paglia dall’importante ruolo rivestito ed ha fatto notare come il prelato non sia nuovo a questi gravi errori dottrinali. Monsignor Paglia ha fatto smentire subito dal portavoce l’interpretazione data alle sue parole che sarebbero in malafede ed offensive. Scandroglio ha replicato che la toppa è peggiore del buco.

Infatti Paglia ha cercato, nella replica, di utilizzare l’umanissima tecnica di rovesciare la frittata dicendo che è stato male interpretato, che non voleva dire quello che ha detto e che ha pure benedetto “una scultura di Maria con un bimbo in grembo” (e che c’entra?). Ma tutti possono vedere cosa ha detto Paglia perché la rete ha, come noto, ottima memoria:

E l’idea che ci si fa osservando l’intervento è inequivocabile e cioè Paglia dice proprio che la legge 194 è “un pilastro della vita sociale”. Poi cerca di indorare la pillola, prevedendo le possibili reazioni, con vaghe considerazioni sul diritto alla natalità e cioè a fare figli, ma questo è un altro tema e non c’entra proprio nulla con il pesante attacco dottrinale ad un pilastro, questo sì, della Chiesa Cattolica. Attacco che genera confusione e smarrimento.

Cionci cita giustamente “le aberrazioni della ‘grande chiesa stravagante’ di cui parlava nel 1820 la beata Katharina Emmerick, una grande mistica cattolica. Nella risposta Paglia fa dunque un classico “scherzo da prete”, mischiando due temi che, come detto, non c’entrano nulla tra loro.

L’idea che ci si fa ascoltando Paglia, e quindi il Papa, è che poiché ormai la legge 194 è un pilastro della vita sociale e quindi “la 194 non è assolutamente in discussione”, ma comunque va incentivato un diritto alla maternità. I commenti al video sono pesanti. Ad esempio Tullio: “da cattolico cristiano mi dissocio totalmente dalle parole di monsignor Paglia”, Chiara B.: “non ho parole. Se questi sono i pastori da seguire, Signore vieni presto a liberarcene, Barbara R.: “Io non ho più parole!!! È ignobile!”.

Per concludere ci permettiamo di citare a Paglia il fine dell’Accademia che dirige: “La Pontificia Accademia per la Vita ha come fine la difesa e la promozione del valore della vita umana e della dignità della persona”. E dire che la 194 è “un pilastro della vita sociale” suona un tantinello, come si sarebbe detto in tempi meno tolleranti, eretico. E forse è il caso che il Papa prenda in considerazione le idee di dimissioni dall’importante ruolo svolto per impedire che, come è già accaduto in passato, Paglia confonda il gregge che gli è stato affidato e invece di pascerlo lo conduca in un burrone.

Concludiamo con una considerazione politica. Tempo fa Monsignor Paglia è stato nominato Presidente della “Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana” dal ministro della salute Roberto Speranza. Si era nel 2020 con la pandemia di Covid in pieno sviluppo e la cosa passò in sottotraccia, ma non tanto da far indignare alcuni che, come Paolo Flores D’Arcais parlarono di “perdita di laicità dello Stato”. Giulio Andreotti diceva che a pensare male si fa peccato ma ci si prende quasi sempre. Non è che per caso Paglia vuole portare un po’ di voti al centro-sinistra?