Morgan e il j'accuse alla discografia: "Rutti" è già un "evergreen". VIDEO
Brano a metà strada tra i primi Delirium e il Banco del Mutuo Soccorso, Morgan si abbandona ad un'idea di musica più facile da cantare
Concerto Primo Maggio a Roma: Morgan presenta il nuovo brano “Rutti”
Nell'attesa del canto delle prefiche sui disastri di questo presente turlupinato dalla mediocrità, Morgan - con tutto il Morganatico (Megahertz compreso, il nostro Brian Eno, tra i più bravi e sottovalutati nell'odierno panorama musicale nazionale) - intona "Rutti" al concertone del primo maggio.
Brano j'accuse sulla discografia, sulla canzone che deve conquistare la rotazione radiofonica, sull'ascolta e dimentica. Musicalmente a metà strada tra i primi Delirium (quando c'era Fossati) e il Banco del Mutuo Soccorso (nel pieno degli anni Settanta, gli anni di "Non mi rompete", quando era ancora lontana la melodia orecchiabile di "Paolo Pa"), Morgan si abbandona ad un'idea di musica più facile da cantare tutti insieme che è parallela alla collaborazione con Pasquale Panella e all'idea di complessità che si fa diletto della bramosia di stupire.
Il testo è carino, flirta con la semplicità ("Si chiama musica, cosa magnifica, che qui confondono con la classifica"), l'obiettivo è comunicare e al bando il virtuosismo: conta il messaggio. Quindi va bene tutto, l'attacco alle logiche di mercato eccetera. Sarà un nuovo evergreen per Morgan, i fan già lo canticchiano e vedrete che avrà buoni riscontri in classifica. Tuttavia, il brano più bello e significativo di questi giorni è figlio della creatività di David Gilmour.
"The piper's call" è un piccolo capolavoro che giganteggia in questo tempo dominato dalla modestia (si salva Mitski con la suadente "My love mine all mine", San Pacho con le atmosfere da revival di "No guest list" e poco altro). Morgan ha fatto un buon lavoro, ma la zampata della leggenda è tutt'altra cosa.