Mori: "Messina Denaro con la parrucca? Possibile. I suoi lineamenti..."
La latitanza del boss deceduto nel 2023 è ancora avvolta dal mistero. Parla il generale Mario Mori, ex comandante dei ROS
Mario Mori: "Matteo Messina Denaro con la parrucca? Possibile. E sui suoi lineamenti..."
La figura di Matteo Messina Denaro continua a far discutere. Anche per le notizie che emergono dopo la sua morte e contribuiscono a tratteggiare il boss mafioso catturato dopo trent’anni di latitanza. Come quelle contenute in un verbale datato 7 luglio 2023 in cui Messina Denaro apriva alla possibilità di collaborare con il procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido che lo invitava a contribuire "a ricostruire dei pezzetti di verità". O ancora l’ammissione di essersi lasciato catturare per via del tumore che lo affliggeva, e di non essere mai stato tradito dai suoi. Al contrario, nel suo paese tutti gli volevano bene: non ha mai ricorso ad estorsioni per guadagnare.
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Tutte frasi dello stesso Matteo Messina Denaro che, naturalmente, devono essere prese con le pinze, ma che certamente aiutano e aiuteranno gli inquirenti nelle indagini attorno alla rete che lo ha favoreggiato per così lungo tempo. E a questo proposito un dettaglio non è passato inosservato agli investigatori, il ritrovamento di diverse parrucche a casa del boss.
A cosa potevano servire? Sul punto Affaritaliani.it ha interpellato il generale Mario Mori, ex comandante dei ROS, assolto lo scorso anno in via definitiva nel processo sulla trattativa Stato-mafia e coautore insieme al colonnello Giuseppe De Donno del libro “La verità sul dossier mafia-appalti”, di cui su Affari abbiamo dato le anticipazioni.
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“Partiamo dal presupposto che Matteo Messina Denaro era una persona normale – ha dichiarato il generale – Quello che posso dire è che è possibile, anche se non ho elementi per accertarlo, ragionevole pensare che lui o qualcuno vicino a lui abbia usato delle parrucche per camuffarsi. Ma non ho mai detto che si è travestito o che si travestiva da donna”. Anche se “sicuramente non era un ‘bufalo’, ma sottile di fisico, e dai lineamenti regolari”.
E alla domanda se crede che Messina Denaro si sia lasciato catturare: “Sicuramente era un uomo che sapeva di dover morire di lì a breve, quindi si poteva permettere di fare e di dire quello che voleva. E un’altra cosa è certa: hanno gridato allo ‘scandalo’ quando Matteo Messina Denaro, fermato dalla polizia stradale, non è stato riconosciuto. Mi permetto di dire che è follia l’averlo preteso: non c’era una foto attendibile del boss, circolava solo un ritratto di quando era giovane con i Ray-Ban. È ovvio e naturale che non fosse stato riconosciuto. Smettiamola di credere agli 007, e iniziamo a ragionare terra terra”.