Morisi, escort del festino: "Droga stupro avuta da lui. Compenso? 4mila €"

Uno dei due ragazzi gay rumeni presenti nella villa: "Eravamo in tre, io ad un certo punto mi sono sentito male e ho chiamato i carabinieri"

Cronache
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Morisi, escort festino: "Droga stupro avuta da lui. Compenso? 4mila €"

Il caso Luca Morisi continua a tenere banco. La vicenda dell'ex guru dei social della Lega con le sue dimissioni improvvise e la scoperta dell'indagine aperta a suo carico, ormai non è più solo una questione di cronaca ma è diventato anche un tema politico che sta provocando una profonda spaccatura all'interno del Carroccio. Sui fatti di quella notte del 14 agosto scorso, adesso, arriva anche la testimonianza diretta di uno dei due escort gay presenti al festino. "Quella notte a casa di Luca Morisi - spiega il 20enne rumeno a Repubblica - mi ha distrutto la vita. Mi sono sentito male e sono fuggito. Con me ho prove, foto e chat che dimostrano che tutto ciò che vi dirò è la verità. Un mio amico, anche lui ventenne che vive come me a Milano ed è rumeno, è stato contattato da lui poco prima di Ferragosto sul web. Entrambi abbiamo profili sia su Instagram sia su Grindr, i nostri numeri sono su alcuni siti di escort gay. Sinceramente non so quali canali abbia scelto per agganciarlo. So soltanto che il mio amico a un certo punto mi chiama e mi dice che questo Morisi ci vuole incontrare".

"Abbiamo pattuito - prosegue il giovane rumeno a Repubblica - 4.000 euro, per andare da Milano al cascinale di Belfiore e passare con lui una giornata. L’accordo tra noi era che ci saremmo divisi a metà il compenso. Prima di partire da Milano, il mio amico ha ricevuto da Morisi un bonifico di 2.500 euro. Morisi era molto gentile. Abbiamo trascorso con lui la serata, circa dodici ore insieme o forse qualcosa di più, non so dirlo con certezza. «All’inizio ci siamo divertiti tutti, ci siamo drogati certo. La roba ce l’ha offerta Morisi. Non era la prima volta che lo facevo, non mi è mai capitato di sentirmi così male dopo... ero devastato, ne ho consumata troppa. Mi ha preso male e a un certo punto, non so dire dopo quanto tempo, volevo andare via perché non mi sentivo bene e ho chiamato i carabinieri, mi è venuto spontaneo farlo. La droga dello stupro era nel cruscotto della macchina, me l'ha data Morisi, io non l'ho portata".