Morte Attanasio, nessun tentativo di sequestro. "Ucciso da militari del Congo"
L'ambasciatore italiano sarebbe stato vittima di un complotto tra esercito africano e intelligence. Le quattro nuove testimonianze che ribaltano tutto
Morte Attanasio, "assalitori già accampati nella foresta da 3 giorni"
Crolla l'ipotesi del tentativo di sequestro finito male. Luca Attanasio stando a quattro importanti testimonianze, raccolte dal Fatto Quotidiano, sarebbe stato volutamente ucciso e non per sbaglio. Un complotto delle alte sfere delle Forze Armate della Repubblica democratica del Congo (Fardc) che coinvolge membri dell’intelligence, poliziotti e civili. Parlano personaggi molto vicini alle indagini o direttamente coinvolti nel piano che ha portato, il 22 febbraio 2021, all’omicidio dell’ambasciatore, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista del Programma alimentare mondiale (Pam) Mustapha Milambo, sulla strada tra Goma e Rutshuru, nella regione del Nord Kivu. Una delle quattro testimonianze è stata raccolta anche dai pm di Roma, che hanno chiuso le indagini iscrivendo nel registro degli indagati, con le accuse di omicidio colposo e omesse cautele, due membri del Pam sopravvissuti all’agguato.
Una nuova ricostruzione che, - prosegue il Fatto - se confermata, dimostrerebbe il pesante coinvolgimento delle autorità di Kinshasa (rimettendo in discussione la versione fino ad oggi più accreditata del tentativo di sequestro a scopo d’estorsione) e spiegherebbe anche la scarsa collaborazione da parte delle autorità congolesi denunciata dagli stessi inquirenti italiani. Il suo racconto parla di un’inchiesta congolese completamente arenata e soprattutto di pressioni e intralci messi in atto dai vertici delle Forze Armate per nascondere ogni responsabilità. Secondo le testimonianze locali e i rilievi della scientifica, gli assalitori si trovavano accampati già tre giorni prima dell'agguato.