Morte David Rossi, "pm hanno inquinato la scena del crimine". Nuova inchiesta

Uno dei magistrati in questione è lo stesso che indaga sul caso Fondazione Open. Matteo Renzi: "Se fosse tutto confermato sarebbe gravissimo"

Cronache
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David Rossi, inchiesta riaperta. "Inquinamento prove dei pm"

Dopo otto anni e due indagini finite nel nulla si riapre il caso David Rossi. La Procura di Genova ha deciso di aprire un nuovo fascicolo sulla morte del capo ufficio stampa di Mps, datata 6 marzo 2013. Quando Rossi volò giù dal terzo piano di Rocca Salimbeni, a Siena, sede della banca più antica del mondo. Finora le precedenti indagini - si legge sul Corriere della Sera - avevano portato a confermare l’ipotesi del suicidio. Ma l’ultima testimonianza resa del colonnello Pasquale Aglieco, davanti alla commissione parlamentare istituita per far luce sulla tragedia, ha aperto scenari sorprendenti.

A tal punto - prosegue il Corriere - che i magistrati di Genova starebbero per aprire un fascicolo che ipotizza i reati di favoreggiamento, omissione d’atti d’ufficio e falso. Secondo Aglieco, ex comandante provinciale dei carabinieri di Siena, i pm Nastasi, Marini (entrambi all’epoca stavano indagando sul crac del Monte) e Natalini sarebbero entrati prima della polizia Scientifica nell’ufficio di Rossi e avrebbero toccato il suo pc, rovesciato il contenuto del cestino sulla scrivania, chiuso la finestra e risposto al cellulare di Rossi (secondo Aglieco lo avrebbe fatto il pm Nastasi, oggi in servizio a Firenze e cotitolare dell’indagine sulla fondazione Open di Matteo Renzi. "Se tutto fosse confermato, sarebbe davvero gravissimo", il commento del leader di Italia Viva.

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