Morte De Rienzo: "La dose di eroina non lo ha ucciso". Giallo sul mozzicone

L'esame della scientifica esclude che l'attore possa essere morto così. Tra 15 giorni l'esito di altri test, avanza l'ipotesi di un mix di droghe

Libero De Rienzo
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Morte De Rienzo: "Quella dose di eroina non lo ha ucciso"

La morte di Libero De Rienzo, l'attore 44enne trovato senza vita nella sua casa di Roma mercoledì scorso, resta un grande mistero. Sono troppe le cose che non tornano sulla ricostruzione dei fatti di quella tragica notte. L’esame autoptico eseguito ieri dal professor Fabio Di Giorgio, dell’Istituto di Medicina Legale del policlinico Gemelli, - si legge sul Giornale - non chiarisce i motivi del decesso. Un mistero che ruota attorno al posacenere utilizzato pochi minuti prima di morire e ora nei laboratori del Ris dei carabinieri, ai tabulati telefonici, a un fantomatico testimone che avrebbe visto De Rienzo assieme a uno spacciatore.

L’esame, - prosegue il Giornale - eseguito alla presenza del consulente di famiglia, il professor Dino Mario Tancredi, lascia molti dubbi sulla fine del 44enne. Un passato recente legato all’uso di droga, cocaina, De Rienzo potrebbe aver assunto eroina e forti tranquillanti, come quelli sequestrati, è la pista più seguita. Un mix letale che potrà essere confermato, o meno, dai risultati dell’esame tossicologico. Riscontri che però arriveranno non prima di 14 giorni. Di certo una dose di eroina pura, come la «polvere chiara» tagliata al 90 per cento rinvenuta in casa, non avrebbe potuto uccidere. Eroina di quarto grado ma con il 10 per cento di principio attivo non sarebbe letale. Da stabilire, dunque, in che quantità De Rienzo, abbia assunto la droga fumandola.