Morti facendosi una foto, numeri impressionanti. Nascono le "no-selfie zone"
Sono ben 379 le persone che hanno perso la vita così in appena sei anni. Vittime del tentativo di immortalarsi in contesti estremi e pericolosi
Morti facendosi foto, numeri impressionanti. Nascono "no selfie zone"
Morti di "selfie". Esiste una nuova "patologia" che toglie la vita in un attimo, basta un clic e finisce tutto. Sono impressionanti i numeri delle vittime da foto raccolti da un'associazione no profit. Le rilevazioni dello studio di iO Foundation, - si legge sulla Stampa - che si occupa di diritti digitali sono allarmanti. Il gruppo ha analizzato tutte quelle 379 morti per selfie: viene fuori che l’aumento dei casi è costante, e che quindi si può ormai parlare di un fenomeno in continua espansione. Il Paese con più vittime è l’India che ne conta ben 100, seguito da Stati Uniti e Russia. Le vittime sono soprattutto giovani con meno di venticinque anni.
In India, – prosegue la Stampa - già dal 2015 l’anno che il Guardian definì «the year of dangerous selfie» – sono state istituite le no selfies zone, in particolare vicino alla costa: grandi cartelli gialli sbarrano gli smartphone come se delimitassero un campo minato. Esiste persino una piattaforma online, #selfietodiefor, che offre informazioni e supporto per le vittime, tenta di fare prevenzione e tenta, soprattutto, di coinvolgere tutti nella sua campagna. Le storie di chi perde la vita in modi tanto assurdi mostrano quanto è facile morire: basta la distrazione di un attimo. Basta la descrizione di un attimo: la foto, appunto.