Morti sul lavoro, Uil: “Emergenza nazionale, vogliamo un tavolo a Palazzo Chigi con Meloni”
Parla Ivana Veronese, segretaria confederale Uil: “Su Sicurezza e Formazione il Ministero del Lavoro è un muro di gomma”
Morti sul lavoro, la strage “è un emergenza nazionale, vogliamo un tavolo a Palazzo Chigi con Meloni”
Lavoratori precari che muoiono e non sono nelle statistiche se non l'anno dopo; lavoratori in nero che nessuno conta. E poi gli incidenti sul lavoro che rendono donne e uomini invalidi: “L'emergenza non è solo quella dei decessi ma la sicurezza sul lavoro”, denuncia Ivana Veronese, segretaria Confederale, delegata da Pierpaolo Bombardieri alle Politiche del lavoro e della Sicurezza.
Dottoressa Veronese, l'ultimo morto della serie infinta, ieri sulla Tangenziale di Bologna. Era un operaio esterno ad Autostrade ed è stato travolto da un furgone: perché si continua a morire sul lavoro?
“E' una realtà che noi come Uil cerchiamo di invertire. Abbiamo la campagna “Zero morti” che vuol dire anche zero feriti, perché ci sono persone che perdono un braccio o una gamba. Ma qui si parla di tecnologie e di Ai solo come sostituzione di lavoratori e non come supporto alla sicurezza. Ci sono temi aperti come la formazione e i controlli ma se si va in un cantiere e si trovano persone senza protezione, pochi capiscono che, chiuderlo, significa salvare una vita”.
Ma i certificati per le aziende sull'obbligatorietà della formazione?
“Guardi, ci sono aziende che li comperano sul libero mercato, con i contratti di Cgil, Cisl e Uil è un obbligo. Ma se sono precari o lavoratori di società che fanno intermediazione vengo assunti e il giorno dopo mandati in cantiere. E l'Esselunga di Firenze insegna”.
Avete chiesto al Governo un intervento?
“La relazione è questa: ci ignorano sulla patente a crediti e noi abbiamo molti dubbi e sull'efficacia. Su Sicurezza e Salute abbiamo un tavolo aperto ma a chiederlo è stato Pierpaolo Bombardieri ma direttamente a Palazzo Chigi, perché il ministero del Lavoro è un muro di gomma. Abbiamo bisogno di un tavolo più alto perché il mondo del lavoro cambia velocemente e c'è sempre più fantasia per eludere le norme o rispettarle solo sulla carta”.
I dati Inail sono attendibili?
“C'è un problema amministrativo di gestione delle pratiche, perché le pratiche vengono aperte dopo un anno e i numeri non abbracciamo il sommerso. Tanti morti, tanti infortuni e tante malattie professionali significano che non siamo riusciti a proteggere le persone durante la loro vota lavorativa”.