Morti sul lavoro, una strage quotidiana: 906 vite spezzate nel 2024
I dati dell'inail tracciano un trend preoccupante, i sindacati: "Più formazione"
Morti sul lavoro, il 2024 si sta chiudendo con un dato in rialzo rispetto al trend degli ultimi anni. Ad oggi sono 906 le vite spezzate in servizio. A certificarlo sono i dati dell'Inail
Sono 898 i morti sul lavoro nei primi 10 mesi del 2024. Questo dicono i dati rilasciati da Inail lo scorso 5 dicembre e relativo appunto al periodo compreso tra gennaio e ottobre. Ad aumentare questo dato sicuramente le 5 vittime dell'esplosione del deposito Eni di Calenzano (in provincia di Firenze) di lunedì 9 dicembre. Numeri che consentono comunque di raccontare un fenomeno che in Italia appare endemico.
Il settore costruzioni è il più colpito, con 141 morti sul lavoro nei primi dieci mesi dell'anno 2024. Seguono la manifattura con 122 decessi e i trasporti e la logistica con 103. Bene specificare che di 216 degli 898 lavoratori e lavoratrici morti da inizio anno non è noto il settore in cui operavano. La fascia d'età più colpita è quella compresa tra i 51 ed i 60 anni, quella ormai prossima alla pensione. Sono 294 gli uomini e le donne di questa età che hanno perso la vita sul lavoro nei primi dieci mesi dell'anno. Il più anziano è Giovanni Carlo Bonacina, un uomo di 85 anni travolto da un muletto in un'azienda di Bosisio (Lecco) a inizio giugno. Sono in realtà sopratutto uomini le persone morte sul lavoro dal 1 gennaio al 31 ottobre. Le donne rappresentano infatti appena l'8,4% del totale.
Un focus va fatto per il settore dei braccianti, amplificato dal caso di Satnam Singh, il bracciante indiano morto dopo essere stato abbandonato senza soccorsi vicino casa dopo un incidente sul lavoro nelle campagne di Latina in cui aveva perso un braccio. "Satnam Singh è il centesimo lavoratore straniero morto quest’anno in Italia, il decimo proveniente dall’India", ha sottolineato il giornalista Piero Santonastaso nel suo ultimo post sulla pagina Facebook “Morti di lavoro”, con cui racconta e analizza il fenomeno degli incidenti sul lavoro oltre i dati ufficiali.
Un monito arriva dai sindacati che chiedono più formazione e maggiore attenzione alla prevenzione per far sì che il bollettino di guerra del 2024 trovi una battuta d'arresto nei prossimi anni.