Munizioni, droga e armi: in carcere l’influencer Franco14

Franco Altavilla, 66enne con alle spalle già 30 anni di galera e associazione mafiosa, sulla pagina Facebook collezionava 700mila follower

di Fabiana Agnello
Cronache

Munizioni, droga e armi: in carcere l’influencer Franco14. Si preparava a partire per Roma 

Da quando è uscito dal carcere dopo circa 30 anni con anche l’accusa di associazione mafiosa, il brindisino Franco Altavilla in arte Franco14 è stato coinvolto da un altro tipo, che sui social si autodefinisce “attore comico”, ad aprire la pagina facebook “Padre vs Figlio diabolico” che conta circa 700mila follower.

 

Ma la carriera di influencer di Franco14, che si preparava anche a partire alla volta di Roma per girare alcuni video, si è conclusa perché i carabinieri del nucleo operativo di San Vito dei Normanni, durante una perquisizione, hanno trovato nella sua casa cocaina, hashish, diverse munizioni, occorrente per il confezionamento delle dosi e una pistola.

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Così Franco14, che in una delle sue foto sui social indossa una finta divisa dell’Arma, è stato accompagnato nel carcere di Brindisi proprio dai carabinieri.

Ovviamente, ascoltato dal gip Vittorio Testi durante l’udienza per la convalida dell’arresto, Franco14 ha detto di non sapere che nella sua casa ci fosse nascosta una pistola, munizioni di vario calibro, panetti di hashish e dosi già confezionate di cocaina pronte per essere immesse sul mercato dello spaccio. Ma, anzi, si legge nell’ordinanza, ha dichiarato “di avere l'abitudine di rimanere per gran parte della giornata fuori casa e di essere stato fuori Brindisi in estate per un lungo periodo …e ha precisato che la porta di ingresso della sua abitazione è difettosa e può essere aperta facilmente da chiunque utilizzando una semplice scheda.”

Tuttavia, “ritenuti i numerosi, gravi e specifici precedenti penali dell'Altavilla e ritenuto, inoltre, che l'indagato sia inserito in contesti criminali di notevole spessore, soprattutto in considerazione del fatto che oltre alla pistola calibro 7.65 e alle relative munizioni, sono state rinvenute 25 cartucce calibro 9”, Franco Altavilla resta in carcere.

La pagina facebook “Padre vs figlio diabolico”

Sulla pagina facebook “Padre vs figlio diabolico”, che conta circa 700mila follower, Franco 14 interpreta il padre ed è vittima di scherzi violenti, molto spesso anche pericolosi e volgari, pieni di turpiloqui, che architetta il “figlio diabolico”. Il linguaggio? Rigorosamente dialetto brindisino, pare, molto apprezzato dai genitori che seguono la pagina insieme ai figli, stando ai commenti che possono leggersi sotto agli sketch. Insomma, un esercito di due generazioni marce che segue e ammira un ex detenuto affiliato alla Sacra corona unita, ora tornato in carcere per possesso di armi, droga e munizioni.

La mafia ai tempi del social

Purtroppo, Franco14, ma anche il cantante neomelodico Tony Colombo e la moglie Tina Rispoli - già vedova del boss camorrista Gaetano Marino – che avrebbero fatto affari con il clan di Secondigliano, l’influencer fashion blogger spacciatore Oscaritoss Way, la narco influencer regina di Tik Tok Sabrina Duran Montero (poi freddata con colpi di pistola in mezzo alla strada) e molti altri, raccontano i nuovi linguaggi della criminalità organizzata sui social e confermano la capacità delle mafie di reinventarsi continuamente in base alle esigenze del presente.

Facebook, Instagram, TikTok e altri canali sono diventati il luogo di reclutamento di giovani sodali, di sponsorizzazione e comunicazione con gli affiliati così come con i nemici e, da ultimo, lo dimostra anche l’ordinanza dell’operazione antimafia “The wolf” svolta in Puglia, in cui tra i 22 indagati c’era chi minacciava di morte gli affiliati delle frange opposte attraverso la dedica di alcune canzoni neomelodiche su TikTok. Dunque, vi è stato in rete lo sbarco di una nuova generazione criminale in grado di dare continuità tra quanto accade in rete e il mondo reale.

Il ritratto dei nuovi boss mafiosi 2.0

E hanno un ritratto i nuovi boss mafiosi 2.0: sono amanti della musica, dalla trap al neomelodico, delle macchine extra-lusso e gioielli kitch, postano i video “presto libertà” dedicati a chi è in galera, affinché veda velocemente e nuovamente la luce del sole, le mogli dei detenuti diffondono ricette culinarie mentre si preparano al colloquio in carcere, fino alla mitizzazione dei grandi boss del passato, dagli emoticons a forma di cuore o di leone (per dimostrare coraggio e sentimento) agli hashtag per inserirsi nella scia dei contenuti virali.

Come si combattono gli influencer del nuovo brand mafia? Con le generazioni social arruolate nell’esercito della legalità, una battaglia che da sempre conduce il Procuratore di Napoli Nicola Gratteri e che, nel suo ultimo libro “Il Grifone” spiega come la 'ndrangheta, organizzazione criminale che l'Interpol classifica come tra le più influenti e finanziariamente solide del pianeta, si sia infiltrata nel mondo digitale.

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