Nadia, la donna che ha subìto lo stalking per 33 anni

Una storia terribile, iniziata quando la donna aveva solo 16 anni.

Cronache
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Nadia, vittima di uno stalker per 33 anni

È una storia terribile quella di Nadia, la donna che per 33 anni è stata inseguita e minacciata dal suo stalker. Aveva 16 anni quando l’incubo che le ha rovinato la vita è iniziato. La donna, vittima di una storia simbolo della violenza di genere, ha raccontato: “I primi anni mi sono anche sentita dire: ma no, vedrà che poi smette. C’era un’attenzione diversa per questo genere di cose. Quando è arrivata la legge sullo stalking io ci avevo già fatto il callo con quel tema”.

Per anni, Nadia ha firmato un grande numero di denunce per cercare di fermare il suo stalker, che si faceva trovare ovunque. Negli anni, la donna ha dovuto cambiare a serratura della porta di casa almeno una decina di volte, perché l’uomo gliela bloccava con la colla. Nadia, residente a Falconara, dopo essersi sposata ha deciso di lasciare la città per poi ritornarci otto anni dopo, nel 2009, nella speranza che tutto fosse finito. Non appena rientrata, l’incubo è ripartito e il suo stalker ha ripreso a perseguitarla anche tramite i social.

Nel 2011 è stato emesso un divieto di avvicinamento che, per cinque anni, ha calmato la situazione, dando a Nadia l’illusione che tutto fosse finito. “Ma quello ha sempre aspettato il momento per ricominciare. Sempre. E io ogni volta ho ripreso ad avere paura, a uscire sempre accompagnata”, ha detto la donna.

Una tortura per Nadia, che per troppi anni ha vissuto con la paura di trovarlo alle proprie spalle. Fino al 2021, quando la vicenda è peggiorata drasticamente: “Soltanto fra ottobre e oggi lo abbiamo querelato quattro volte” ha raccontato Fabrizio Belfiore, avvocato di Nadia. L’uomo pubblicava su Facebook la foto di Nadia, accompagnandola con insulti e minacce e i dati personali. In un post è arrivato a scrivere “bisognerebbe scioglierla nell’acido”.

Nadia, l'incubo di essere ferita dal suo stalker

“Sono arrivata a uscire con il cappello in testa, gli occhiali da sole e magari due mascherine pensando: così se mi butta l’acido mi proteggo un po’. Questa è la paura. Per fortuna i carabinieri sono stati bravi e hanno raccolto tutto quel che serviva per mandarlo in carcere. Io oggi mi sento libera, certo, però non posso dire di stare bene. Mi chiedono: perché non lasci Falconara? La risposta è: perché non è giusto. Qui ho i genitori anziani che hanno bisogno di me, ho gli amici, la scuola di mia figlia, i suoi amici. Questa è la mia città, dalla mia finestra si vede il mare e io adoro il mare. Andar via sarebbe scappare. Perché devo scappare e rinunciare a tutto? Perché devo fare io la fatica di ricominciare daccapo altrove? Non è giusto” ha dichiarato Nadia, mandando un forte messaggio alle donne vittime di stalking.

 

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