Napoli/ Camorra, confiscati beni per un valore di 30 milioni di euro: appartengono a imprenditore locale
L'uomo era stato condannato per aver messo in piedi una strutturata modalità di estorsioni: era colui che riscuoteva il pizzo
Beni per un valore di 30 milioni di euro sono stati confiscati dalle forze dell'ordine di Caserta e Napoli. Appartenevano a un imprenditore affiliato al clan camorristico "Belforte"
Gli agenti di polizia della Divisione anticrimine della Questura di Caserta, insieme al personale della Dia di Napoli e della Guardia di finanza di Caserta, hanno eseguito un decreto di confisca di beni per un valore complessivo di 30 milioni di euro nei confronti di un imprenditore locale affiliato al clan camorristico "Belforte". L'uomo lavorava nel settore del cemento e della ristorazione del Casertano. Era l'esattore del pizzo della zona per conto del clan mafioso ed era già stato condannato in via definitiva per aver messo in piedi una strutturata modalità di estorsioni, in cui i soldi riscossi venivano camuffati grazie a sovra fatturazioni, cioè un metodo per rendere più "comodo" alle sue vittime pagare la tangente alla cosca "per mettersi apposto".
Ora è arrivata la confisca dei beni che ammonta a un valore stimato di 30 milioni di euro. In particolare, sono in mano alle forze dell'ordine 2 interi compendi aziendali e quote di altrettante società, 62 immobili situati nelle province di Caserta, Benevento, Salerno e Parma (13 terreni, 14 abitazioni, 2 opifici industriali, 32 garage/magazzini e una multiproprietà in costiera amalfitana), 47 rapporti finanziari e 18 beni mobili (tra cui 2 autovetture e 16 mezzi industriali). L’importante valore dei beni sottoposti a confisca, verrà tutelato attraverso l’amministrazione giudiziaria già disposta dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.