Napoli, manganellate su manifestanti pro-Palestina davanti alla sede Rai
I manifestanti al presidio per solidarizzare con il cantante Ghali che sabato all'Ariston aveva detto "Stop genocidio"
Napoli, manganellate su manifestanti pro-Palestina davanti alla sede Rai
Tensione davanti alla sede della Rai di Napoli, in viale Marconi, per una manifestazione organizzata dopo le polemiche seguite alle parole del cantante Ghali a Sanremo sul genocidio a Gaza.
Alcuni manifestanti volevano esporre uno striscione e affiggerlo poi al muro ma il tentativo e' stato bloccato dalle forze dell'ordine.
Ci sono stati spintoni e manganellate. Alcuni manifestanti, come testimoniano diversi video diffusi sul web, sono rimasti feriti alla testa.
La manifestazione era organizzata da Potere al Popolo, Rete per la Palestina libera e disoccupati.
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A scendere in strada diversi gruppi e movimenti, tra cui Rete Napoli per la Palestina, Centro Handala-Ali, Potere al popolo, SiCobas Napoli, Laboratorio politico Iskra, Ex Opg Je So' Pazzo, e altri, per "denunciare la negazione del genocidio, la censura e la narrazione filo-israeliana della Rai, evidenziata dal comunicato dell'Ad Sergio letto in diretta nazionale domenica scorsa" dopo le parole di Ghali al Festival di Sanremo. Dalle 11 in molti si sono riuniti in via Marconi mostrando cartelli e striscioni.
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"Boicotta Israele" e "Radio Televisione Italiana Stop genocidio", tra le frasi usate durante la protesta, ma anche "Intifada". Alcuni tra i manifestanti indossavano una maschera raffigurante il volto dell'alieno Rich Ciolino, che è salito con Ghali sul palco dell'Ariston. I movimento parlano di "censura del genocidio in corso a Gaza" e di una "posizione apertamente filo-sionista espressa davanti a milioni di telespettatori". Davanti ai cancelli della Rai erano presenti poliziotti in tenuta antisommossa. Le cariche sono partite quando i manifestanti si sono avvicinati con uno striscione. Almeno quattro le persone ferite a colpi di manganello e soccorse sul posto.
Matteo Giardiello di Potere al Popolo, colpito da un manganello, ascoltato dall'Agenzia Dire: "La Rai è la scorta mediatica di Israele. Non solo hanno letto a reti unificate un comunicato scandaloso, nel quale non si fa cenno minimamente a quello che è accaduto a Gaza, con quasi 30mila morti, ma, in più, una volta che siamo venuti qua per chiedere un incontro formale con la dirigenza, appena ci siamo avvicinati, la risposta è stata usare una violenza inaudita. In Italia, appena c'è una piccolissima voce che porta la verità, si risponde così. Pensiamo che ci sia paura della verità. Non siamo noi estremisti a parlare di genocidio, ma lo fa la Corte internazionale di giustizia". Giuliano Granato, di Potere al Popolo, spiega: "Chiedevamo solo di esporre le nostre idee: denunciare la complicità della Rai e della maggior parte dell'informazione del potere mediatico italiano col genocidio israeliano. Volevamo affiggere uno striscione, ma siamo stati manganellati, c'è sangue versato dai manifestanti".
Rai, M5s: "Sconcertante repressione a Napoli, Piantedosi chiarisca"
"Le immagini che giungono da Napoli, dove all'esterno della sede Rai era stato organizzato un presidio a sostegno della causa palestinese, sono sconcertanti. Dalle prime ricostruzioni la risposta delle forze dell'ordine ai manifestanti appare del tutto sproporzionata. La misura e' colma. C'e' un clima irrespirabile di regime. Chiediamo a Piantedosi di assumersi la responsabilita' di quanto e' venuto a Napoli e di chiarire cosa abbia reso necessario una simile reazione". Lo affermano gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione di Vigilanza Rai.
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