Napoli, morto a 15 anni per il sushi: ristoratore e medico verso il processo

Entrambi, sia l'imprenditore che il dottore di famiglia, sono indagati per omicidio colposo

Cronache
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Napoli, il giovane ragazzo di 15 anni sarebbe stato ucciso da un'infezione di salmonella e da cure superficiali e tardive 

Cibo scadente e intervento medico poco tempestivo: la Procura di Napoli ha concluso le indagini relative alla morte di Luca Piscopo, giovane di 15 anni morto lo scorso dicembre dopo aver mangiato sushi in un ristorante di Napoli. L'accusa formulata dai Pm nei confronti dell'imprenditore cinese e del medico di famiglia è quella di omicidio colposo. Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nas e coordinate dai pm Federica D’Amodio e Luigi Landolfi, hanno portato a una conclusione piuttosto netta: Luca Piscopo sarebbe stato ucciso da un’infezione di salmonella e da cure superficiali e tardive.

Lo scorso autunno infatti, dopo il pasto consumato al Vomero, Luca ha iniziato ad accusare sintomi gravi come febbre, vomito e diarrea. La famiglia si è rivolta al medico di fiducia, che si è limitato a un consulto telefonico. Le cure però non sono bastate e Luca, dopo poco più di una settimana, è morto per infezione di salmonella. Secondo i pm le responsabilità legate alla morte del giovane sono "parallele". Le accuse mosse al ristoratore sono di omicidio colposo, somministrazione di sostanze nocive, delitto colposo contro la salute pubblica, vendita di alimenti in cattivo stato di conservazione. Per il medico di famiglia l’accusa è una sola: omicidio colposo.