Naufragio di Cutro, Palazzo Chigi e Viminale parti civili nel processo
La presidenza del Consiglio: "La decisione è stata presa in considerazione dell'estrema gravità dei fatti, che hanno visto la morte di almeno 94 migranti"
Naufragio di Cutro, Palazzo Chigi e Viminale si costituiscono parti civili nel processo
La presidenza del Consiglio e il ministero dell'Interno si costituiranno parte civile nel processo penale sul naufragio di Cutro, avvenuto nel febbraio 2023.
Così il governo sconfessa definitivamente l'iniziativa presa per conto di Consap dall'avvocata (nonché presidente della commissione giustizia della Camera) Giulia Bongiorno e, alla vigilia dell'udienza del processo in cui è attesa la decisione del tribunale sulla richiesta della concessionaria di Stato di sottrarsi al risarcimento dei danni ai superstiti e ai familiari delle oltre cento vittime, annuncia di aver dato mandato all'avvocatura di Stato di costituirsi parte civile proprio nell'udienza di domani.
LEGGI ANCHE: La Consap spegne trenta candeline: da Gianni Letta a Figliuolo: tutti i nomi
LEGGI ANCHE: Strage di Cutro, Piantedosi sconfessa Bongiorno: "Pagheremo i risarcimenti"
LEGGI ANCHE: Strage di Cutro, le famiglie delle vittime: "Lo Stato non vuole risarcirci"
“Anziché ritirare la richiesta di uscire dal processo della Consap, il governo si costituisce contro i presunti scafisti”, commenta l'avvocato Francesco Verri, legale delle famiglie delle vittime del naufragio. “Che peró non hanno soldi e quindi non risarciranno nè i familiari delle vittime, nè lo Stato. Il governo aspetta che sia il Tribunale a decidere se Consap debba pagare o meno. La costituzione di parte civile è un gesto simbolico. Una liturgia. La verità è che Consap fino a questo momento è rimasta sulle sue posizioni. Non vuole saperne. E alle dichiarazioni del ministro dell’interno secondo cui lo Stato farà la sua parte non sono seguiti i fatti. Almeno finora”.