Nuove accuse a Sgarbi: "Quadro comprato in nero e rivenduto a Montecarlo"

Dopo l'opera del Manetti "rubata", esplode il caso del "Concerto con bevitore" attribuito a Valentin de Boulogne. La testimonianza e l'inchiesta

Di Redazione Cronache
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Sgarbi, dopo il Manetti il Valentin de Boulogne. L'altra inchiesta, rischia il rinvio a giudizio

Nuovi guai per Vittorio Sgarbi, dopo la vicenda dell'opera del Manetti esplode il caso del Valentin de Boulogne, aperta un'altra inchiesta. Si tratta questa volta dell'opera "Il Concerto con bevitore". Sgarbi - si legge su Il Fatto Quotidiano - avrebbe comprato l’opera per 10 mila euro, ma il dipinto è stato sequestrato mentre era diretto a Montecarlo per una vendita all’estero perché mancava l’attestato di libera circolazione che prevede la legge. Nell’inchiesta compaiono anche la compagna di Sgarbi Sabrina Colle e il mercante d’arte Gianni Filippini. La difesa del sottosegretario sostiene che la tela non fosse sua e che si trattasse di una copia di proprietà di un amico. Mauro Brognoli, l’uomo che nel 2014 ha venduto il quadro a Sgarbi, lo smentisce.

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"Mia figlia - sostiene Brognoli a Il Fatto - all’epoca studiava all’estero, avevamo bisogno di soldi quando arrivò questa offerta. Io Sgarbi non l’ho mai incontrato di persona, venivano altri due per lui", sostiene. Dice di averlo venduto per diecimila euro ricevuti in contanti. Gianfranco Mingardi, restauratore di fiducia di Sgarbi sempre residente a Brescia, due anni dopo lo riceve per lavorarci. Finisce nel 2018. Da lì il dipinto finisce a Ro Ferrarese, e da lì prende la strada per Montecarlo. Prima però un’expertise fatta in casa lo attribuisce a Valentin de Boulogne. Adesso un giudice deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio della procura.