Omicidio Catania, morte tremenda di Elena. Dentro un sacco nero e coltellate

La trappola della mamma. "Portata nel campo con la scusa di un gioco". L'autopsia svela tutta l'atrocità di Martina Patti verso sua figlia

Cronache
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Omicidio Catania, l'esito dell'autopsia sul corpo di Elena è drammatico

L'autopsia sul corpo della piccola Elena, la bambina di 5 anni uccisa dalla madre nel Catanese, non lascia dubbi: la morte è stata atroce. Martina Patti - si legge su Repubblica - ha chiuso la figlia in un sacco e ha iniziato a infierire con un coltello. Già dai primi accertamenti effettuati lunedì, erano emersi sette colpi: al collo, all’orecchio, alla spalla. Una scena raccapricciante. Ieri mattina, davanti alla gip Daniela Monaco Crea, la donna è tornata ad ammettere di avere ucciso la figlia nel campo, ma il suo racconto continua ad essere pieno di non ricordo. "Ho l’immagine del coltello — sussurra — ma non ricordo assolutamente dove l’ho preso". E ancora: "Non ricordo di avere sotterrato la bambina, ma sicuramente sono stata io".

Sin dal primo momento, inoltre, - prosegue Repubblica - c’era stato anche il sospetto che il delitto fosse avvenuto in casa e non nel campo. Ma, adesso, i primi esami della sezione Investigazioni scientifiche dicono che non ci sono tracce di sangue nella 500 di Martina Patti. Né all’interno dell’abitacolo, né nel portabagagli. Segno che la bambina è entrata ancora viva in quell’auto. Immaginando un pomeriggio di giochi con la sua mamma. Lunedì, poco dopo l’ora di pranzo, la piccola Elena Del Pozzo è entrata in auto con il suo solito sorriso. Mamma Martina le aveva detto probabilmente che sarebbero andate a fare un gioco, nel campo poco distante. È l’ultima ipotesi degli investigatori.

Omicidio Catania, confermato il fermo della madre 

Martina Patti resta in carcere. La mamma 23enne che martedì scorso ha ucciso con 11 coltellate la figlia, la piccola Elena di cinque anni rimane richiusa nella casa circondariale di Piazza Lanza a Catania. Lo ha deciso il giudice delle indagini preliminari Daniela Monaco Crea che ha convalidato il fermo disposto dalla procura etnea ed emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere ipotizzando i reati di omicidio premeditato e pluriaggravato e occultamento del cadavere.