Omicidio Cerciello Rega, morto teste chiave. Malato da tempo
"Non è affatto vero che Brugiatelli fu testimone oculare dell'omicidio" spiega l'avvocato difensore
Omicidio Cerciello, morto teste chiave Brugiatelli, stroncato da un male che lo affliggeva da tempo
Sergio Brugiatelli, 49 anni, era il testimone chiave per conto della procura di Roma sull'omicidio del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega. Il decesso di Brugiatelli, avvenuto in una clinica della capitale, risale al 26 settembre scorso. La precisazione viene dal suo difensore, l'avvocato Andrea Volpini, parte civile nel processo Cerciello: "Brugiatelli aveva scoperto di avere un tumore sin dalla scorsa primavera, ma ormai il suo stato di salute era praticamente compromesso.
Il 28 settembre scorso sono stati celebrati pubblicamente i funerali nel quartiere Marconi, dove abitava. Non c'è davvero nessun mistero attorno alla sua morte, contrariamente a quanto riportato oggi da alcuni organi di stampa. Questa mattina sua sorella mi ha chiamato in lacrime, molto scossa, perchè il dolore è ancora vivo e non riusciva a comprendere come mai la stampa abbia riportato la notizia della morte di Sergio in questi termini.
Tra l'altro - ha aggiunto il legale - non è affatto vero che Brugiatelli sia stato testimone oculare dell'omicidio. Vero è che da lui è cominciata tutta la vicenda, quando i due americani Hjort ed Elder (condannati all'ergastolo in primo grado, ndr) scapparono via con il suo zainetto e lui fece subito denuncia raccontando tutto a Cerciello e al collega Andrea Varriale. Era un testimone dell'accusa, perchè fornì elementi utili a individuare i due americani, ma dell'agguato avvenuto nel quartiere Prati non hai mai visto nulla".