Omicidio Ciatti, condannato fugge dal carcere: parte la cattura internazionale
Il condannato non si è presentato davanti al Tribunale spagnolo di Girona dove era fissata l'udienza per la carcerazione
Omicidio Niccolò Ciatti: il ceceno scappa e il giudice emette un mandato di cattura internazionale
Rassoul Bissoultanov è scappato. Il 29enne ceceno condannato a 15 anni di reclusione per la morte di Niccolò Ciatti, il 21enne di Scandicci (Firenze) che venne pestato senza alcun motivo la notte tra l'11 e il 12 agosto 2017, in una discoteca di Lloret de Mar, nota località della Costa Brava, dove si trovava in vacanza con alcuni amici.
Il condannato per omicidio volontario non si è presentato questa mattina davanti al Tribunale spagnolo di Girona dove era fissata l'udienza per la carcerazione, al fine di calcolare la rideterminazione della reclusione dopo essere stato in prigione già quattro anni. Dopo aver preso atto della irreperibilità di Bissoultanov, il giudice ha emesso nei suoi confronti un mandato di cattura internazionale.
In attesa della carcerazione, Bissoultanov era sottoposto all'obbligo di firma settimanale presso la polizia giudiziaria. Il ceceno ha firmato per l'ultima volta mercoledì 6 luglio, come risulterebbe a Luigi Ciatti, padre di Niccolò. Il verdetto di condanna era stato emesso dalla giuria popolare del Tribunale di Girona lo sorso 3 giugno, ma la sentenza che infligge i 15 anni di carcere è stata depositata solo un mese dopo, il 5 luglio dal giudice togato, a cui spettava determinare la pena per il ceceno.
Il giorno dopo Bissoultanov si è recato in caserma per firmare il registro e subito dopo sarebbe scappato, molto probabilmente lasciando la Spagna. Durante le udienze del processo, il procuratore Victor Pillado aveva chiesto 24 anni di carcere e 9 anni di libertà vigilata. Pillado aveva detto: "Dobbiamo giustizia alla famiglia Ciatti, dobbiamo una condanna giusta e responsabile".
L'entità della pena da applicare oscillava tra i 15 e i 25 anni secondo quanto stabilisce il codice penale spagnolo per l'omicidio volontario di una persona indifesa. Il giudice ha quindi applicato la pena minima prevista. La famiglia Ciatti, tramite l'avvocato Agnese Usai, ha impugnato la sentenza e a giorni depositerà il ricorso per reclamare una pena maggiore per il condannato. La scadenza per il ricorso è fissata al 20 luglio. "