Omicidio Deidda, la svolta: confessa il marito. L'ha uccisa, messa in un borsone e abbandonata in campagna

Igor Sollai era l'unico indagato ma si era sempre dichiarato innocente

di redazione cronache
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Omicidio Deidda, il marito confessa: la svolta dopo quattro mesi di indagini

Svolta nel caso dell'omicidio di Francesca Deidda, la 42enne ritrovata senza vita all'interno di un borsone da palestra abbandonato in campagna a Cagliari. Il marito della donna, unico indagato, dopo mesi di smentite ha confessato di averla uccisa. Arriva dopo una carcerazione iniziata l'8 luglio scorso la confessione di Igor Sollai, autotrasportatore di 43 anni.

Le sue ammissioni sono arrivate ieri a tarda sera, nel carcere di Uta (Cagliari), davanti al pm e ai suoi avvocati che qualche giorno fa si erano visti respingere la richiesta di scarcerazione anche dalla Cassazione. A luglio quando scatta la misura cautelare con le accuse di omicidio e occultamento di cadavere, ancora il corpo non si trova. Il marito si proclama subito innocente, sostiene la versione dell'allontanamento volontario della donna, ma gli indizi a suo carico sono tanti. Le ricerche del corpo di Francesca si concentrano in una zona impervia vicino al ponte romano, con i Cacciatori di Sardegna, vigili del fuoco, volontari e un dispiegamento di forze straordinario.

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I primi giorni i loro sospetti sono confermati dal ritrovamento del bite di Francesca, da subito riconosciuto dall’odontotecnico che gliel’aveva fornito, una pochette con effetti personali, un tessuto strappato, tracce di sangue. Tutto materiale che i carabinieri del Ris, il Reparto investigativo scientifico, passa al setaccio. Ma ci vuole il cane molecolare specializzato nella ricerca di cadaveri, fatto arrivare dall’Emilia Romagna, per scoprire che fine ha fatto davvero Francesca. Il fiuto dell’animale, in un pomeriggio di sole, il 18 luglio, porta verso un cespuglio. C’è un borsone nero da palestra, chiuso. Dentro c’è quel che resta di Francesca, parzialmente liquefatto, infestato da larve di insetti che saranno poi affidate da un entomologo per determinare la data presunta della morte. Alta poco più di metro e mezzo, esile, appena 42 chili di peso: non è stato difficile per il suo assassino nascondere il cadavere nel borsone.

A settembre Igor Sollai scrive una lettera dal carcere al cognato: "Devi sapere che eravamo in un momento di crisi da un anno e mezzo", scriveva Sollai a proposito della relazione con la moglie, "e non c'entra nulla l'eventuale terza persona che è stata più volte citata, di fatto non c'è mai stata nessuna amante o relazione nascosta". "Sono convinto che nei prossimi mesi", aggiungeva il marito di Francesca Deidda "tante cose verranno chiarite cose che oggi sembrano difficili da capire". Il suo interrogatorio, in cui ieri ha cominciato a ricostruire la vicenda nei dettagli, proseguirà la prossima settimana.

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