Omicidio Garlasco, la posizione di Sempio si complica: 60 tracce di Dna mai confrontate

L'amico (indagato) del fratello della vittima: "Io resto tranquillo"

di redazione

Andrea Sempio con i suoi legali

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Omicidio Garlasco, si cerca di attribuire un nome a quelle 60 nuove tracce

Chiara Poggi fu uccisa il 13 agosto del 2007 nella villa di famiglia a Garlasco (Pavia). Nel 2015 il suo fidanzato Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva a 16 anni e ora ha ottenuto anche la semilibertà. Ma la questione non è chiusa, perché è stata aperta una nuova inchiesta e iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio, l'amico del fratello della vittima. La sua posizione fu archiviata nel 2017. Sulla base del Dna trovato sotto le unghie della vittima, ora è di nuovo sotto inchiesta. Sessanta impronte digitali mai comparate perché ritenute parziali, "non utilizzabili" o perché nel corso delle indagini del 2007 gli inquirenti non erano riusciti ad attribuirle a un nome. Tutte trovate sulla scena del crimine.

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Ora - riporta Il Corriere della Sera - saranno comparate anche con quelle di Andrea Sempio, il nuovo indagato dai pm della Procura di Pavia. Si tratta di tracce che gli investigatori ritengono fondamentali, al pari del materiale genetico trovato sotto le unghie della vittima, per ricostruire cosa è accaduto nella villetta di via Pascoli. Nelle scorse settimane, il difensore di Sempio ha più volte espresso l’opinione che a uccidere Chiara Poggi non sia stato Stasi: "Il killer non è Sempio ma è ancora in libertà". Una "convinzione che ho da sempre, fanno bene a indagare di nuovo", ha detto a più riprese. Anche lo stesso indagato non si mostra preoccupato per le nuove tracce, Sempio: "Io resto tranquillo". Anche i Poggi lo difendono: "Spreco di denaro della collettività".

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