Omicidio Ilaria Sula, trovato il telefono della ragazza. Ecco dove lo aveva nascosto il killer
Mark Samson ha mentito anche su questo aspetto chiave, ora la sua posizione si complica ma anche quella della madre
Omicidio Ilaria Sula: il telefono, il materasso e la carta stagnola. Nuovi dettagli
Emergono nuovi dettagli sul terribile omicidio costato la vita a Ilaria Sula a Roma. Il fidanzato, Mark Samson, ha confessato di averla uccisa ma ha mentito su molti altri aspetti determinanti. Gli inquirenti stanno cercando di capire se ci siano stati complici, soprattutto per l'occultamento del cadavere, visto che il corpo senza vita di Ilaria è stato messo in una valigia e poi abbandonato in un dirupo. Una delle tante bugie di Mark è quella relativa al telefono della vittima, quello usato poi dal killer per mandare messaggi ai familiari e amici della ragazza per tranquillizzarli, facendo credere che lei si fosse allontanata volontariamente.
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Il telefono della 22enne, che l’omicida sosteneva di aver buttato in un tombino qualche giorno dopo averla uccisa tra il 25 e 26 marzo nel suo appartamento di via Homs a Roma, - riporta Il Corriere della Sera - è stato ritrovato dagli agenti della Squadra Mobile proprio nell’abitazione al quartiere Africano. Un tassello chiave nelle indagini ancora aperte ma che già da ora è ipotizzabile aggravi la posizione della madre di Samson e può coinvolgere anche suo padre: "L’ho dato a mia madre mentre la polizia bussava per entrare in casa e mentre mi portavano via è riuscita a dirmi che l’aveva messo sotto il materasso nella sua camera da letto".
Il telefono era avvolto nella carta stagnola (nella convinzione del ragazzo di averlo così "schermato") e aveva ancora la cover rosa che si vede in una delle foto più recenti di Ilaria. L’occultamento di una prova è una fattispecie diversa dal favoreggiamento, che non è contestabile ai genitori dell’assassino per il legame familiare. "Mio figlio diceva che lei era una nullafacente mentre lui stava per laurearsi", ha detto la madre del killer. I riscontri sui libretti universitari hanno dimostrato l’esatto contrario, svelando l’ennesima bugia dell’assassino.