Omicidio Ilaria Sula, Mark: "Due coltellate, ha gridato poco". Bugie per i pm

Non regge il racconto dell’assassino sull'agguato improvviso. Lei ha provato a difendersi, chiari segnali

di redazione
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Omicidio Ilaria Sula, Mark: "Magari ha sbattuto la testa". Ma il suo corpo è pieno di ematomi da pugni

Troppe cose non tornano nella versione fornita da Mark Samson, il reo confesso killer di Ilaria Sula, sulla morte della sua fidanzata. Il killer nel suo interrogatorio con i pm omette troppi particolari chiave e il suo racconto sembra non reggere con le prove raccolte. Il pm ha chiesto al killer se ci fosse stata un'aggressione, anche reciproca, prima delle coltellate. Ma Mark assicura di no. Anche se sul corpo di Ilaria - riporta Il Corriere della Sera - sono stati trovati elementi che farebbero pensare al contrario. "Un grosso ematoma, comunque una ferita riconducibile a un colpo preso sull’arcata sopraccigliare sinistra, come da un pugno o con un oggetto (più probabile il primo)".

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E ancora, "un altro colpo sull’occhio, uno sul labbro con una sorta di lesione e dei piccoli graffi sul collo, non di strangolamento ma come se ci fosse stata una colluttazione, poi le coltellate. Sono tre sul collo più quattro sulla guancia, più altre lesioni. Lei aveva anche segni sull’avambraccio destro e soprattutto un’unghia rotta sulla mano sinistra compatibile con un tentativo di difendersi". Questa la risposta del killer, dopo aver ascoltato il lungo elenco di segni trovati sul corpo di Ilaria: "Magari è sbattuta nel momento in cui è caduta". Il 23enne - prosegue Il Corriere - dice di aver perso la testa per i messaggi espliciti che Ilaria si scambiava con un altro ragazzo e che lei gli avrebbe serenamente mostrato, salvo poi strappargli il telefono quando aveva visto che si stava innervosendo.

Ilaria era andata in via Homs per chiedere a Mark come si fosse permesso di entrare nel suo pc in sua assenza, provando addirittura a portarlo via se le sue coinquiline non glielo avessero impedito. Da questo sarebbe nata una lite, nella quale la studentessa della Sapienza è stata uccisa quasi certamente la sera stessa del 25 marzo e non il 26 mattina come sostiene Samson. Che parla di "due coltellate" e aggiunge "non ha neanche gridato troppo". Altre cose che non tornano.

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